TESTO Commento su Luca 13,18-21
Missionari della Via Missionari della Via - Veritas in Caritate
Martedì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (29/10/2024)
Vangelo: Lc 13,18-21
Il regno dei cieli è simile alle cose nascoste, che per questo sono spesso ritenute insignificanti. Ci dimentichiamo facilmente del valore di ciò che immediatamente non appare prezioso. Il granello di senapa come il lievito è piccolo; sono ingredienti che agiscono nel tempo, crescono partendo dalla piccolezza. Noi, invece, come siamo? Valutiamo la bontà dai numeri, da ciò che è subito grande, che appare, che attira, che sembra efficace: "se Dio è con noi tutto andrà bene!". Invece le cose di Dio crescono piano, agiscono nel tempo, lievitano e alcune volte diventano anche grandi alberi e pane fragrante; e tutto ciò accade nel tempo, non è frutto di grandi manovre ma di azioni nascoste. Non si tratta di correre l'errore opposto, cioè di pensare che qualcosa di grande o a cui aderiscono tanti non venga da Dio ma di affermare che ci vuole un cammino, un processo che si rivela nel tempo. Spesso le cose di Dio ci possono sembrare insignificanti, sono ostacolate, sono frutto di lacrime di chi le porta avanti, non rispecchiano i criteri dell'apparire. Anche Dio che agisce nel nostro cuore non lo fa con frastuono, della serie, "mi sono convertito e ora sono a posto". No, agisce lentamente, ci fa crescere ad ogni età. Perciò i cristiani nel Vangelo sono paragonati al sale, alla luce, al lievito. Se siamo in cerca di cose grandi, esagerate, rumorose, diventiamo un sale senza sapore, una luce spenta, un lievito morto che non produce, non agisce. Avviamo dei processi che fanno spazio a Dio e lo fanno agire, senza scoraggiarci, pensando che i risultati devono essere immediati. Le cose belle hanno bisogno di tempo!
«Il Signore ci invita a rispettare la vita e la sua lentezza, il suo ritmo fatto di solstizi e stagioni, di arsure e piogge, di sole e gelo: «come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa». Non accelerare, non forzare la primavera, non snaturare la vita: rischi di perderne il colore ed il sapore, il colore dei fiori sbocciati, il sapore del grano maturo. Se solo saprai guardare, quel granello di senape, preso anche come misura della tua fede, diventerà albero rigoglioso e forte, riparo e ombra, luogo dal quale si potranno sentire gli uccelli cantare, le cose cantare, cantare la vita» (don Luigi Verdi).