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TESTO Commento su Luca 10,38-42

Missionari della Via   Missionari della Via - Veritas in Caritate

Martedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (08/10/2024)

Vangelo: Lc 10,38-42 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Maria e Marta vanno insieme, come a dire che la vita per essere sana ha bisogno di queste due modalità di approccio: riflessione e attività. La parte riflessiva è anche la parte spirituale nella quale un riflesso di Dio può entrare in noi, così come accade con la preghiera e la meditazione; e poi c'è la parte attiva che è fondamentale, perché si tratta della vita concreta con i suoi dinamismi. Perciò non possiamo essere persone che pregano e poi staccano la spina e vivono come dannati, perché queste dimensioni vanno insieme. La spiritualità non è un momento estemporaneo di relax dell'anima ma è un connettersi alla grazia per vivere bene. Non si cresce mai quando si coltiva solo una di queste dimensioni della propria esistenza. Ecco che Marta e Maria le rappresentano in pienezza. Soprattutto si coglie questa modalità distorta nell'iperattivismo, perché si perde la “parte migliore”, cioè quel benefico raccogliersi in Dio. L'operosità intensa ci rende persone in ansia, in perenne agitazione. Questo è un problema comune in un mondo in cui tutto deve essere veloce, diretto. La lentezza che oggi è tanto disprezzata e rimproverata pure nei bambini, in realtà ti rende capace di assaporare la realtà senza agitazione. È la paura che alimenta l'ansia, per via delle conseguenze sconosciute del vivere che spesso ci fanno passare dall'agitazione alla tristezza profonda. Cerchiamo perciò di arginare questo abbraccio velenoso, che in velocità ci porta verso il peggio e ci toglie la possibilità di sognare e costruire il bene. Sì, l'ansia ci fa correre avanti mentre la bellezza è presente, vicina a noi: che spreco non cogliere ciò!

«A volte la nostra vita rischia di essere una specie di aquilone senza cielo. Ci riveliamo esseri piccini, intenti in piccinerie che ci rimpiccioliscono. Oppure può essere anche un aquilone al quale il cielo abbonda, ma gli manca il filo: inevitabilmente si perde nell'oscurità dello sforzo sprecato, dunque un aquilone pieno di cielo ma senza filo, perché è vanità di grandi idee e progetti inconcludenti. Soprattutto in tempo di crisi è fondamentale non chiudersi nelle piccinerie, nella dimensione angusta del timore e della preoccupazione, ma aprirsi a un desiderio di Dio che allarga il cuore. L'ansia è una combinazione di ira e pigrizia. Qualsiasi vita si decide sulla capacità di donarsi. È lì che trascende se stessa, che arriva a essere feconda» (papa Francesco).

 

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