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TESTO Commento su Giac 5,1-6

Casa di Preghiera San Biagio FMA   Home Page

XXVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (29/09/2024)

Brano biblico: Giac 5,1-6 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 9,38-43.45.47-48

38Giovanni gli disse: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». 39Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: 40chi non è contro di noi è per noi.

41Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.

42Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. 43Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile.

45E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna.

47E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, 48dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.

Come vivere questa Parola?
Oggi, come Casa di Preghiera di S. Biagio, riprendiamo i commenti della Parola della liturgia del giorno che illuminano la nostra quotidianità. Consideriamo la seconda lettura della liturgia odierna. La Lettera di S. Giacomo nei suoi cinque capitoli ci aiuta ad approfondire il tema della ricchezza e dei poveri. Lui si presenta come: “Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo” (Gc 1,1), si rivolge alle Comunità cristiane che in quel momento vivevano sofferenze, difficoltà, ingiustizie, avevano difficoltà nel vivere la fede concretamente. Questa immagine ci riporta ai giorni nostri. Tante Comunità cristiane nel mondo si trovano nelle stese situazioni: basta guardare ogni continente, ogni popolo e nazione. Anche oggi parla a me questa lettera. Non è la ricchezza in sé, che ci allontana della vita cristiana, ma l'accumulo della ricchezza e il possesso sfrenato, è il guadagno a spese degli altri, lo sfruttamento in vista del guadagno, sono le scelte di consumismo, spreco e indifferenza del rispetto della dignità dell'uomo e del creato.

Signore Gesù, donaci la grazia di distinguere la sobrietà di vita dall'accumulo delle ricchezze, di vivere in giustizia e rettitudine rispettando la dignità del fratello e custodendo la casa comune che è il creato.

La voce di un semiologo
“Dagli animali possiamo imparare con grande efficacia il valore della sobrietà. La condizione stessa di “animalità” è in antitesi al concetto di «spreco», perché è legata a doppio filo agli equilibri dell'ecosistema”.
Dario Martinelli

Sr Mónica Angulo FMA - cetra.moni@gmail.com

 

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