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TESTO Commento su Luca 7,36-50

Missionari della Via   Missionari della Via - Veritas in Caritate

Giovedì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (19/09/2024)

Vangelo: Lc 7,36-50 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Avere a pranzo un maestro era quasi un vanto. Perciò, questo fariseo di nome Simone, invita Gesù a casa sua. I farisei erano uomini di Dio, osservanti della legge, ma che non avevano ancora compreso che la salvezza, non viene dall'osservanza della legge, perché da questa viene solo la consapevolezza dei propri peccati. Di fronte a Dio nessuno può dirsi giusto, nessuno può darsi la salvezza con le sole proprie forze. Questo, invece, lo aveva ben compreso questa donna. In quella città la conoscevano tutti: era una pubblica peccatrice, additata, giudicata e condannata. Ma il desiderio di una vita nuova la porta a compiere gesti d'amore che rompono le barriere del pregiudizio e dicono, nel silenzio, un amore totale per Gesù. Questa donna non ha vergogna di entrare in quella casa e, davanti a tutti, di inginocchiarsi dietro i piedi di Gesù, lavarli con le sue lacrime, asciugarli con i suoi capelli, baciarli. L'amore aveva fatto comprendere a questa donna che l'amore di Gesù vince ogni paura e perdona ogni peccato. Questa donna aveva cercato l'amore, era stata una mendicante d'amore, ma aveva trovato solo sfruttamento da parte degli altri. Ora era diverso. Ora la sua fame d'amore poteva essere saziata. Aveva trovato Colui che è l'amore! Coraggio dunque, questa donna ci sia d'esempio: non c'è situazione dalla quale non si possa ripartire, non c'è peccato che Dio non possa perdonare. Non dimentichiamo mai che «qualsiasi cosa ci rimproveri il nostro cuore Dio è più grande del nostro cuore!»

«Oggi Gesù ci chiede di mostrare al mondo con la nostra gioia, con la nostra gratitudine, col nostro sorriso, la meraviglia che costituisce credere in un Dio che ci ama alla follia e che tanto ha fatto per noi. Che cosa possiamo fare per essere grati? Una delle cose che possiamo fare è ricordare. Man mano che passano gli anni ci rendiamo più conto di tutte le persone che ci hanno aiutato nella vita. Prima di tutto i nostri genitori, gli amici, i sacerdoti, i professori e un lungo eccetera. Inoltre, ci è di aiuto comportarci con Dio nella stessa maniera. Fare memoria, ricordare tutte le co-se buone che riceviamo da Lui. C'è un punto di Forgia che riassume molto bene questo atteggiamento:

“Che debito hai, con tuo Padre-Dio! - Ti ha dato l'essere, l'intelligenza, la volontà...; ti ha dato la grazia: lo Spirito Santo; Gesù, nell'Ostia; la filiazione divina; la santissima Vergine, Madre di Dio e Madre nostra; ti ha dato la possibilità di partecipare alla santa Messa e ti concede il perdono dei tuoi peccati, il suo perdono, tante volte!; ti ha dato doni incalcolabili, alcuni straordinari...

- Dimmi, figliolo: come hai corrisposto?, come corrispondi?

 

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