TESTO Commento su Ez 47,6
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Martedì della IV settimana di Quaresima (12/03/2002)
Brano biblico: Ez 47,6
Dalla Parola del giorno
Egli mi disse: "Hai visto, figlio dell'uomo?"
Come vivere questa Parola?
Il primo imperativo nella Bibbia è: ascolta! La Parola di Dio infatti va ovviamente anzitutto ascoltata, e ascoltarla è un comando perché uno diventa la parola che ascolta: chi ascolta la Parola di Dio diventa come Dio! Ma nella Bibbia la parola non va solo letta e ascoltata, va anche letta e guardata, come ci suggerisce Ezechiele: hai visto ciò che ti sto dicendo? L'ascolto si fa visione: ciò accade spesso nel linguaggio profetico, ma è poi un potere insito in tutto il linguaggio verbale. E' quello che viene chiamato potere simbolico delle parole: parole che non vanno solo ascoltate, ma anche contemplate; non si tratta solo di comprendere, ma anche di entrare nel mondo che quelle parole dischiudono. E' così che la Parola si fa finestra, accesso al mistero di Dio. E' facile verificare tutto ciò nella prima lettura di oggi: la si guardi, leggendola, e si entrerà nel mistero di Cristo. Il tempio con un fiume d'acqua che scaturisce dal suo lato destro: come non riconoscere in questa immagine Gesù Crocifisso, come il sangue di Cristo, con il suo amore, risanano tutto ciò che toccano. E poi, su una riva e sull'altra del fiume alberi sempre verdi, le cui foglie fungono da medicina e i cui frutti diventano cibo: è questo l'intero popolo dei santi innestato su Cristo.
Nella mia pausa contemplativa oggi guarderò alla pericope tratta da Ezechiele: mi immergerò nelle acque di cui si parla per esserne guarito e mi accosterò ai frutti che sono offerti al mio sguardo per esserne saziato.
La voce di un filosofo francese
L'uomo deve entrare nell'oceano di un amore che ha dappertutto la sua riva e non ha fondo in nessuna parte.
M. Blondel