TESTO È più facile maledire il buio che accendere un fiammifero
III domenica dopo il martirio di S. Giovanni il Precursore (Anno B) (15/09/2024)
Vangelo: Gv 3,1-13
1Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. 2Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui».
3Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio».
4Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». 5Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. 7Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. 8Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
9Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». 10Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose? 11In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. 12Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? 13Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo».
Quante pagine ci hanno offerto su questo dialogo gli esegeti.
La notte come momento che fa da cornice all'incontro tra Nicodemo e Gesù.
Perché proprio quando il sole è ormai sceso questo fariseo, così importante, ha scelto di presentarsi al Maestro?
Molti sostengono che questo suo accostarsi nella notte è dovuto al fatto di non essere visto dagli altri suoi compagni.
Giovanni scrive il suo Vangelo in un tempo di persecuzione e sottolineando questo aspetto vuole mettere in evidenza quelle paure che serpeggiavano nelle comunità cristiana della prima ora.
Comunità in cui coloro che si erano accostati al cristianesimo avevano conosciuto la paura di essere additati dagli ebrei.
Io, tuttavia, credo che Nicodemo rappresenta l'uomo nella sua incertezza che barcollando nel buio chiede un segnale e una luce.
Nicodemo siamo tutti noi ogni volta che cerchiamo un senso al nostro vagare.
Mi piace un proverbio che dice: È più facile maledire il buio che accendere un fiammifero per alimentare un cerino.
Nicodemo fa lo sforzo di accendere un fiammifero nella sua notte e alimentare la sua lampada e da qui in poi inizia un cammino che non sappiamo dove lo porterà veramente anche se timidi passi verso un cambiamento il Vangelo di Giovanni li segnala.
Lo vedremo cercare di difendere Gesù in una occasione e nel Venerdì Santo insieme a Giuseppe di Arimatea lo depone nel sepolcro.
Piccoli e timidi segnali.
Egli ha compreso che siamo nati non per morire. Questo è l'avvio.
La vita nuova del Vangelo ci invita a rinascere e a dare alla nostra esistenza una linfa nuova.
Siamo chiamati a dare testimonianza vera e autentica ed essere luce in questi tempi difficili che stiamo attraversando.
Mi rendo sempre più conto che dobbiamo farci trovare laddove il Signore ci mette e dove le persone in difficoltà si trovano e aiutarli nei loro interrogativi.
Lo sperimento nella mia vita presbiterale i momenti in cui vengo cercato possono essere più impensabili e molto spesso dietro a quelle richieste non c'è un calcolo su possibili paure che possono abitare le persone che mi chiedono un consiglio.
Questo compito è steso a tutti i cristiani perché tutti corresponsabili nel costruire il Regno.
Non so se vi siete soffermati su una espressione che il presbitero durante la Messa eleva a preghiera.
“Ti ringraziamo per averci ammesso alla tua presenza a compiere il servizio sacerdotale”.
È la preghiera che tutti dovremmo elevare perché in forza del Battesimo tutti siamo chiamati a quella potestà sacerdotale che il sacramento dell'iniziazione ci offre.
Oggi l'insegnamento che traiamo da questo brano evangelico nella domenica successiva al Martirio del Battista è questa responsabilità di andare incontro ai tanti Nicodemo che nelle loro notti si accostano a noi per chiedere un senso.
La Madonna che invochiamo in questi giorni come Addolorata ci sostenga a essere sempre ai piedi dei crocifissi della storia.