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TESTO Parole di eternità

padre Antonio Rungi

XXI Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (25/08/2024)

Vangelo: Gv 6,60-69 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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60Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». 61Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? 62E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? 63È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. 64Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. 65E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».

66Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. 67Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». 68Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna 69e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Il Vangelo di questa ventunesima domenica del tempo ordinario, ultima del mese di agosto 2024, è la conclusione dei testi del Vangelo che abbiamo ascoltato nelle domeniche precedenti. Infatti, alla conclusione di tutto il discorso sul pane della vita che Gesù fa agli apostoli e che cerca di far capire il senso di quella sua affermazione, c'è la risposta da parte del gruppo dei discepoli, ma anche dei fedeli che seguivano il Signore. Dicono che questa parola è dura, chi può ascoltarla? riferendosi, appunto a quello che aveva detto il Signore. Gesù sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: Questo vi scandalizza? Il discorso sul pane della vita, sembra che abbia in qualche modo scombussolato i progetti degli Apostoli e dei discepoli. E aggiunge Gesù qualche cosa di più importante, se questo discorso ha messo angoscia e preoccupazione cosa vi succederebbe se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dove era prima? Il riferimento alla discesa del Signore sulla terra attraverso l'azione dello Spirito Santo nel grembo di Maria Vergine e la risalita al cielo con l'ascensione. È un anticipo di quello che sarà il mistero della Pasqua di Cristo. E aggiunge un'affermazione di carattere teologico fondamentale: è lo spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla. Le parole che vi ho detto sono spirito e vita. Tutto quello che Gesù ha detto finora agli apostoli ha attinenza con la vita spirituale, con la vita della grazia e sono motivazioni profonde per camminare nella via della santità. Ma tra voi, è questo il passaggio più importante del testo del Vangelo, ci sono alcuni che non credono. Sappiamo benissimo nella storia del Vangelo, della cristianità, anche dell'ascolto del Maestro, non tutti seguivano il Signore, perché non avevano fede. Andavano alla ricerca di un incontro personale con Cristo, con il maestro, ma erano dubbiosi, erano Incerti. Gli stessi Apostoli non erano estremamente convinti della figura del maestro, della sua missione e soprattutto dopo la sua morte in croce. Ebbene, questa affermazione che alcuni di voi non credono corrisponde alla situazione di oggi più generalizzata. Oggi, che non è che siano alcuni a non credere, ma sono moltissimi, ci dice come è difficile il discorso della fede. Gesù sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era addirittura il traditore. Il riferimento a Giuda è indiretto. Qui però è chiaro. Già fornisce uno di quelli elementi che riguardavano il maestro e cioè la sua morte in croce e la sua passione. E diceva, per questo vi ho detto che nessuno può venire a me se non gli è concesso dal Padre. Questo rapporto continuo con la Santissima Trinità particolarmente con il Padre conferma che tutto è opera della Trinità. Il legame tra Gesù e il Padre, lega l'uomo all'eterno, con l'infinito. È fondamentale per capire questo perché Gesù ribadisce continuamente questo discorso. Dal quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui, in poche parole lo abbandonarono. Quando si fa serio un discorso a livello interpersonale, soprattutto quando si tratta di impegnarsi, sappiamo che tutti quanti, soprattutto i più fragili, se ne vanno, scappano via, perché si tratta di impegnarsi nella vita. E così è successo a Gesù. Alcuni di quelli che seguivano il maestro lo lasciarono, non conveniva seguirlo più, Quello che faceva il maestro richiedeva un impegno forte e un cammino di santità, ma non tutti erano disposti a farlo. La domanda che poi rivolge direttamente ai suoi dodici apostoli è precisa e richiede una risposta immediata: volete andarvene anche voi? E qui la risposta da parte di San Pietro è immediata: Signore da chi andremo? davvero è una risposta meravigliosa. Dove si va senza fede, dove si va senza Gesù. Dove possiamo approdare? Dove possiamo andare? Da nessuna parte. Lo sappiamo, non possiamo fare neanche un passo in più rispetto a quelle che ci ha permesso di fare il Signore, perché siamo nelle mani di Dio e la nostra vita è un suo dono.

 

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