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TESTO Gesù è il vero pane disceso dal cielo

padre Antonio Rungi

XIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (11/08/2024)

Vangelo: Gv 6,41-51 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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41Allora i Giudei si misero a mormorare contro di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». 42E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».

43Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. 44Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 45Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 46Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. 47In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.

48Io sono il pane della vita. 49I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Celebriamo la diciannovesima Domenica del Tempo Ordinario. Siamo nella seconda settimana di agosto e nei prossimi giorni festeggeremo anche la solennità della Assunzione al cielo in corpo e anima della Beata Vergine Maria ovvero il Ferragosto. Per noi cristiani la solennità della Madonna Assunta in cielo. Il Vangelo questa domenica è testo che si aggancia ai due precedenti. Ma è un ulteriore approfondimento che il Signore offre ai suoi interlocutori sulla sua identità, sulla sua missione e sulla sua persona. Quando Gesù si proclama, giustamente, come il pane che è disceso dal cielo e la gente che lo ascolti comincia a mormorare, perché sanno chi è, in quanto lo conoscono che è il figlio di Maria e di Giuseppe e i parenti quelli più stretti perché Gesù non ha avuto altri erano noti a tutti. Si tratta di cugini e parenti indiretti. Di conseguenza non credono alle sue affermazioni. Quindi quando afferma che è il pane disceso dal cielo non hanno ancora compreso chi era effettivamente il Signore. E questo è il motivo di preoccupazione da parte di Gesù che cerca di non imporre loro la sua identità, bensì di far scoprire attraverso un processo spirituale quella che è la sua identità, la sua missione. Egli è il salvatore, il pane che il Padre ha mandato dal cielo per l'umanità per salvarla. Gesù ritorna su questo concetto della mormorazione. D'altronde anche i padri nel deserto avevano mormorato contro Mosè e contro Aronne, che non aiutavano, secondo il loro modo di pensare, il cammino esodale di Israele. In realtà Mosè che cosa potevano fare di fronte alle necessità di quel popolo in cammino verso la Terra promessa? Niente di più di quello che fecero umanamente. Gesù, invece, come sappiamo moltiplicò il pane e i pesci, al punto tale che sono un bel po' di migliaia di persone ad essere sfamate. E la gente va alla ricerca del Signore anche per questo motivo. Pensano che sia un mago, un prestigiatore, qualche cosa di simile, ma in realtà Gesù è il Figlio di Dio, è veramente quel pane disceso dal cielo che è stato inviato a noi per la salvezza della nostra anima e della nostra umanità. In conclusione possiamo dire il testo del Vangelo di San Giovanni che ci sta accompagnando in queste domeniche ribadisce la necessità di alimentarci al pane celeste, soprattutto in questo tempo di ferie e divertimenti. Durante il mese di agosto dobbiamo alimentarci più spesso di questo pane che è Cristo stesso. Non ci sono altri modi per aiutarci in questo tempo. Gesù è il pane che si è fatto nostro cibo e nostra bevanda, nel momento in cui ha istituito il giovedì santo, come ben sappiamo, nell'ultima cena, il sacramento del suo corpo e del suo sangue. Sappiamo per fede che Gesù è presente realmente nell'ostia consacrata in corpo, sangue, anima e divinità. Accostarci all'Eucaristia significa alimentarsi di questo pane celeste tutti i giorni o almeno alla domenica che è il giorno del Signore. Dall'eucaristia celebrata deve scaturire quell'impegno fondamentale che ci porta a noi cristiani ad essere persone di carità, di pace, di giustizia, di fraternità. In fondo, per questo motivo Gesù è venuto su questa terra e si è immolato sulla croce per la nostra salvezza. Ha versato il suo sangue per noi e questo è un motivo in più, perché noi che siamo suoi discepoli, dobbiamo ripercorrere le stesse tappe e lo stesso itinerario che ha fatto il Signore per collaborare al progetto di salvezza di questa umanità. Un'umanità che, come ben sappiamo, è afflitta da tanti mali, è indifferente al discorso della fede e refrattaria nei confronti di Dio... Un discorso quello sul sacramento della eucaristia e della confessione o della riconciliazione che cerchiamo effettivamente di fare in questo tempo, particolarmente utile per il riposo, di ricuperare una maggiore partecipazione alla messa e all'Eucaristia e di alimentarci di questo pane celeste, che il Signore stesso si offre a noi perché possiamo camminare più serenamente e tranquillamente, alimentando la nostra esistenza terrena con quella spiritualità che è indispensabile per tutti noi. Non ci trascuriamo da questo punto di vista. Gesù lo fa capire chiaramente in questo testo del Vangelo. Ci avviciniamo anche alla solennità della Madonna Assunta. Anche questa è un'occasione in più per sentire il bisogno di poter alimentarci di questo pane disceso dal cielo che Cristo stesso. Anche in occasione del perdono di Assisi, c'è stata questa necessità per molti di accostarsi l'Eucaristia e alla confessione e di ricominciare un discorso nuovo a livello spirituale, perché senza questo alimento interiore che è l'eucaristia.

 

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