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TESTO Commento su Matteo 16,13-23

don Giampaolo Centofanti   Commento al Vangelo

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Giovedì della XVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (08/08/2024)

Vangelo: Mt 16,13-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Don Giampaolo Centofanti (Giampaolo Centofanti blog). Chi dice la gente che sia il Figlio dell'uomo? Ma voi chi dite che io sia? Ognuno ha il suo graduale cammino. La gente non è tutta cattiva, anzi vi possono essere persone più buone dei discepoli perché la grazia ricevuta l'hanno accolta più pienamente. Dunque sono persone che vivono con semplicità il loro cammino. Il problema sorge quando qualcuno, come le vergini stolte della parabola, sta dove non è il suo cammino. Una persona ha diritto di non avere fiducia in Gesù ma se sta nella comunità dei discepoli di Gesù e stimola le persone a non aprire il cuore a Gesù riducendo il cammino di fede ad una conferenza fa del male ai discepoli.

I discepoli poi avevano le stesse difficoltà di alcuni notabili del tempo ma si fidavano di Gesù. Anche Pietro insegna varie volte a Gesù come si deve comportare ma poi accetta con fiducia e conseguente umiltà che Gesù lo instradi sul percorso giusto. Alcuni notabili invece vanno da Gesù e incominciano dicendo sappiamo. Ecco ognuno ha il proprio cammino ma il problema è quando come le vergini stolte si vuole per qualche fasullo motivo stare con i discepoli senza lasciarsi portare. Viene il momento in cui Gesù dice, come alle vergini stolte, non vi conosco. Come mai se Gesù e così amorevole e perdona tutto? Per due motivi: il primo è che semplicemente Gesù spiega loro che non lo stanno seguendo e già questo aiuta a che non restino confuse; il secondo è che ognuno ha il suo cammino ma se una persona vuole stare negli incontri dei discepoli non con la almeno germinale, come Pietro, disponibilità a lasciarsi portare oltre fa male agli altri discepoli che sono persone con semplicità in cammino e quindi possono venire confuse mentre stavano camminando tanto serenamente e semplicemente sulla via dell'imparare a lasciarsi portare. Semplicità non significa fare qualsiasi cosa tanto non cambia nulla. Misericordia non vuole dire non essere attenti alla crescita di ciascuno. Comunità non vuole dire mera compagnia di persone... Gesù aiuta a non mettere nomi sbagliati, di comodo, alle cose, cosa che invece fa il demonio che è il padre della menzogna. Ma per questo serve il pastore perché altrimenti il cammino si ingarbuglia dannosamente anche per chi invece era chiamato su quel percorso.

 

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