TESTO Commento su Giovanni 11,19-27
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S. Marta (29/07/2024)
Vangelo: Gv 11,19-27
38Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. 39Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. 40Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, 42ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Che bella l'amicizia che Gesù coltivava con Marta, Maria e Lazzaro. Questi avevano la confidenza di chiedere a Lui, di pretendere il bene, sicuri che in Gesù risiedeva l'amore. Marta con tanto calore rimproverò Gesù: “dovevi esserci per Lazzaro!”. Maria seduta in casa, Marta che corre verso Gesù, Lazzaro nella tomba, sono immagine dell'attesa di Gesù che abbiamo nel cuore. Tanti nel dolore attendono seduti, altri corrono a cercare Gesù, altri ancora sono chiusi nel sepolcro del loro dolore. Gesù viene a liberarci dicendoci: «Io sono la resurrezione e la vita, chi crede in me anche se muore vivrà!». Nessun dolore, né quello che ti fa stare nella tristezza seduto in casa, né quello che ti fa correre disperato a cercare aiuto e persino a rimproverare il Signore, né quello che ti chiude nel sepolcro, ha l'ultima parola. Gesù viene a portarti la vita vera, una speranza immortale.
«L'amore, l'amicizia di Gesù, dunque, vince la morte. Se siamo capaci di mettere la nostra fede-fiducia in lui, non siamo soli e che anche nella morte egli sarà accanto a noi per abbracciarci nell'ora in cui varcheremo quella soglia oscura e per richiamarci definitivamente alla vita con il suo amore. Ecco il dono estremo fatto da Gesù a quanti si lasciano coinvolgere dalla sua vita: la morte non ha l'ultima parola, e chiunque aderisce a lui, lo ama e si lascia da lui amare, non morirà in eterno. Canta Gregorio di Nazianzo: «Signore Gesù, sulla tua parola tre morti hanno visto la luce: la figlia di Giairo, il figlio della vedova di Nain e Lazzaro uscito dal sepolcro alla tua voce. Fa' che io sia il quarto!» (fr. Enzo Bianchi).