TESTO Commento su Os 14,3-6.9
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Venerdì della III settimana di Quaresima (31/03/2000)
Brano biblico: Os 14,3-6.9
Dalla Parola del giorno
Non chiameremo più "dio nostro" l'opera delle nostre mani, poiché presso di te l'orfano trova misericordia. (...) Io li guarirò dalla loro infedeltà - dice Dio -, li amerò di vero cuore (...), sarò come rugiada per Israele (...), grazie a me fiorirà e porterà frutto.
Come vivere questa Parola?
L'enorme progresso scientifico e tecnologico della nostra epoca è, in sé, un mirabile dono di Dio e frutto della collaborazione dell'uomo al suo progetto. Ciò che diventa nefasto è fare "dio" di questi risultati, l'usarli dentro una sfrenata autosufficienza, correndo sulle vie della presunzione, dell'orgoglio, della distrazione materialista, della prevaricazione sul più debole: quel debole che, invece, "trova misericordia presso Dio".
Quaresima è tempo privilegiato perché io mi converta.
Oggi dunque mi eserciterò a percepire ogni mia espressione di autosufficienza: dimenticanza di Dio durante il giorno, rincorsa accanita ai risultati non per la gloria di Dio e per il servizio ai fratelli ma per mio compiacimento, piccole o grandi prevaricazioni contro i diritti e le attese degli altri, ecc.
Prenderò coscienza che ciò è sostanzialmente idolatria, infedeltà. Poi, aperto a grande fiducia mi esporrò a Dio che vuol guarirmi perché mi ama d'un amore senza misura.
E nel silenzio della terra arida del mio cuore vivrò, in fede e speranza, l'esperienza di Lui come una divina rugiada. Pregherò così:
"Converti il mio cuore a te, Signore! Fammi fiorire e fruttificare nel tuo Spirito d'amore e di pace".
Un grido esistenziale
Tu, siimi rugiada.
E subito
la mia terra arida
fiorirà Amore.
Anonimo sec. XX