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TESTO ABBONDANTI COME LE FIGURE DI BOTERO

padre Ezio Lorenzo Bono   Home Page

XVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (28/07/2024)

Vangelo: Gv 6,1-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Dopo questi fatti, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, 2e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. 3Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. 4Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.

5Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». 6Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. 7Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». 8Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: 9«C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». 10Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. 11Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. 12E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». 13Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.

14Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». 15Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

I.

Domenica scorsa sono andato a passeggiare in alcune piazze di Roma come Piazza del Popolo, di San Lorenzo in Lucína, sulla terrazza del Pincio, etc. per ammirare alcune voluminose statue esposte temporariamente, di Fernando Botero, il famoso artista colombiano morto l'anno scorso. Come i suoi quadri, così le sue sculture sono immediatamente riconoscibili per il suo stile inconfondibile di rappresentare le persone, animali e cose in una forma dilatata o extra-large. Il motivo delle abbondanti misure delle sue figure viene svelato da lui stesso: “La realtà è arida, preferisco comunicare la pienezza”. E ha detto anche “Credo che l'arte debba dare all'uomo momenti di felicità, un rifugio di esistenza straordinaria, parallela a quella quotidiana”. Le sue opere infatti trasmettono allegria, gioia di vivere, e anche se le figure sono così “oversize” trasmettono paradossalmente un senso di leggerezza. Le sue sculture celebrano la vita in tutte le sue dimensioni, offrendo una visione del mondo che è ricca, piena e sovrabbondante. I volumi esagerati delle sue figure esaltano la bellezza assoluta. “Volumi guerrieri” come lui li ha definiti,  impegnati nella battaglia quotidiana della vita: «L'arte  - sostiene - è una tregua spirituale e immateriale dalle difficoltà dell'esistenza umana». La filosofia che potremmo dedurre dall'ammirazione delle sue opere è che dalla sovrabbondanza deriva la felicità e l'amore, non dalla penuria, dalla mancanza.

II.

Mi sono sempre chiesto perché Gesù quando ha sfamato quelle migliaia di persone con la moltiplicazione dei pani e dei pesci, ha fatto avanzare tanto cibo. Ha fatto un miracolo così portentoso come quello della moltiplicazione, non poteva fare anche quello più modesto di indovinare il numero esatto dei pani e pesci che erano necessari? Sarà che ha sbagliato i calcoli? Penso proprio di no. Gesù è stato abbondante perché Lui è sempre esagerato. “Io sono venuto perché abbiate la vita e l'abbiate in abbondanza”. A chi rinuncia a una cosa per Lui, gli promette il centuplo. Esorta i suoi discepoli ad essere esageratamente generosi: “Se uno ti chiede il mantello, dagli anche la tunica. Se ti chiede di fare un miglio con lui, fanne due...”. Il Vangelo di questa domenica, della moltiplicazione dei pani e dei pesci, ci dice che ognuno ricevette quanto ne voleva e che tutti rimasero saziati. Perché dove arriva Gesù, non si rimane mai con la fame. Anche se il Vangelo ci parla effettivamente di pance riempite, la fame che Lui sazia è di altro tipo: fame di senso, di felicità, di amore, di perdono, di salvezza. Una fame che solo Lui può saziare in abbondanza. E invita ciascuno di noi ad essere esageratamente generosi come Lui, fino a donare la propria vita: “Non c'è amore più grande di chi dona la vita...”.

III.

In conclusione.

Pochi artisti nella storia dell'arte sono stati così denigrati dai critici d'arte ma così esaltati dal grande pubblico. Nonostante le pesanti critiche ricevute, Botero è andato avanti imperterrito per la sua strada. Tra le migliaia di sue opere ce ne sono diverse a tema religioso, come le tavole della Via Crucis dove le figure, compreso Gesù, vengono dilatate. Abituati a vedere un Gesù sempre raffigurato come uno smilzo al quale si possono contare le ossa, è stupefacente vedere un rubicondo Gesù in sovrappeso, se non addirittura obeso. La generosità dei volumi delle figure di Botero erano riflesso della sua generosità come persona. Per lui, l'arte ha senso quando è condivisa, come lo ha dimostrato con il suo mecenatismo degli ultimi anni. Ha donato infatti centinaia di opere sue e di altri artisti a vari musei e enti.

Anche noi siamo chiamati ad essere affetti da “boterismo” non nel senso che dobbiamo aumentare di peso, ma che dobbiamo aumentare in generosità. In un mondo spesso dominato dalla logica della scarsità e del calcolo, la vita e l'opera di Fernando Botero e ancor più la vita e le opere di Gesù ci insegnano qualcosa di fondamentale, e cioè che la bellezza e la felicità si trovano nella pienezza e nella sovrabbondanza.

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Ti invito a guardare il videomessaggio di 30 secondi (in italiano, portoghese o inglese) che puoi trovare sul mio profilo Facebook e Instagram, sul mio canale Youtube e sul mio canale Whatsapp. Il testo del commento al Vangelo lo puoi trovare anche sulla mia WebPage.

 

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