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TESTO Commento su Ger 17,8

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Giovedì della II settimana di Quaresima (23/03/2000)

Brano biblico: Ger 17,8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 16,19-31

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: 19C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. 20Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, 21bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. 22Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. 23Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. 24Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. 25Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. 26Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. 27E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, 28perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. 29Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. 30E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. 31Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

Dalla Parola del giorno

Chi confida nel Signore è come un albero piantato lungo l'acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi.

Come vivere questa Parola?

La vita umana e cristiana è riuscita non in ordine ad un frenetico fare autosufficiente, ma allo stile di fondo, al radicamento della persona nella fiducia in Dio e nell'essere solidale col prossimo. Se non si capisce questo, tutto – anche nel proprio cammino spirituale – resta a caccia di risultati evidenti, quantificabili. Invece no. E' il Signore che costruisce la casa del mio essere persona riuscita (cfr. Sl.127,1), è il Signore che mi dà le energie per realizzare il suo progetto che non sempre coincide col mio, ma è sempre stupendo perché è progetto d'amore, di esodo dall'egoismo. Fuori dalla superficiallità e autosufficienza tipica del nostro mondo.

Oggi cercherò un tempo per chiedere al Signore di approfondire, cioè mettere radici ( come l'albero lungo il fiume) nel terreno fertile della fiducia. E' fiducia nel suo amore provvido sempre, anche quando le apparenze non me lo confermano. Non guarderò dunque a me, ma contemplerò Lui, il mio Signore Crocifisso e Risorto consegnandogli anche la volontà di piccole realizzazioni concrete per aiutare i vari "Lazzaro" (cfr. Vangelo odierno) che attraversano la mia giornata: fosse anche solo il sorriso, l'ascolto, un piccolo aiuto.

La voce di un maestro spirituale vivente

La nostra fede è simile a un grembo reso fecondo dalla potenza della Parola di Dio che a sua volta partecipa della potenza di Dio non appena questa Parola è accolta in un abbandono totale.
André Louf

 

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