PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Matteo 16,13-19

don Michele Cerutti

don Michele Cerutti è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

Santi Pietro e Paolo Apostoli (Messa del Giorno) (29/06/2024)

Vangelo: Mt 16,13-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 16,13-19

13Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». 14Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». 15Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». 16Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. 18E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. 19A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Nel soffermarci su queste due colonne fondamentali della Chiesa siamo invitati a porci delle domande come quelle che la liturgia della Parola ci pone attraverso Gesù stesso: "Chi pensa la gente che io sia?". Il maestro vuole sondare il terreno comprendendo bene qual è l'opinione che hanno di Lui i suoi contemporanei. Non si limita a domande superficiali e chiede: "Voi chi dite che io sia?". Andiamo per gradi perché queste domande poste da Gesù ai suoi discepoli valgono anche per noi.

Nel mondo contemporaneo a Gesù c'è Erode che ci offre una dimostrazione evidente su chi è il Maestro per gli uomini del suo tempo. Gesù è un profeta; per il tiranno dovrebbe essere il Battista ma poi Erode stesso si domanda "ma non l'ho ucciso io"? Gesù quindi non va oltre la semplice dimensione profetica per alcuni.

La gente lo paragona a Elia, Geremia e quindi anche tra il popolo questa è la visione.

Se questa domanda venisse posta oggi regnerebbe la confusione. Tre filoni mettono in evidenza la difficoltà di inquadrare Gesù. Un primo filone considera Gesù una sorta di mito, tipo Orfeo. Un altro filone considera un grande personaggio leggendario. C'è infine un ultimo filone il quale afferma che Gesù è un grande uomo, ma nulla di più tipo Gandhi, Martin Luter King. Queste visioni hanno in comune il grande rispetto per la figura di Gesù. Nessuno ne parla male, ma sono molto riduttive.

Gesù comprende l'esiguità delle risposte provenienti dal sondaggio che ha lanciato e allora chiede ai discepoli una domanda che serve a comprendere più profondamente la sua persona e quindi a intensificare il rapporto con Lui. "Voi chi dite che io sia?".

E' la domanda che oggi Gesù pone a noi battezzati e cresimati. E' la domanda che pone al cristiano impegnato in parrocchia e a quello che si limita a vivere la sola esperienza della Domenica, che pone a colui che è lontano dalla fede, ma cerca un senso alla propria vita e magari di sfuggita ha sentito parlare di Lui. Questi filoni di pensiero influenzano tutti, anche i battezzati.

La risposta la offre Pietro, che rappresenta la Chiesa. "Tu sei il Cristo il Figlio di Dio". La grande professione di fede.

Stando con Gesù come ha fatto Pietro - e attraverso Pietro e quindi attraverso la Chiesa - si ha la vera conoscenza. La domanda posta da Gesù non è per sapere il suo indice di gradimento come fanno oggi i grandi opinion leader, ma ci aiuta a comprendere anche il senso del nostro vivere.

Cristo, il nuovo Adamo, rivelando al mondo il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l'uomo a se stesso e così manifesta la sua altissima vocazione. Cristo, come dice Paolo nella lettera ai Colossesi, è l'immagine del Dio invisibile e a differenza di Adamo che, con la sua disobbedienza, ci rese subito deformi a causa del peccato, ci ha restituito la somiglianza con Dio.

Con l'incarnazione il Figlio di Dio si è unito ad ogni uomo. Egli ha lavorato con mani d'uomo, ha pensato e ha agito con volontà d'uomo e non solo ha amato con cuore d'uomo. Egli ha amato fino alla follia sacrificandosi per ciascuno di noi. Con la sua forza ogni realtà assume colore diverso perché ogni realtà in forza dell'incarnazione è stata innalzata a una dignità sublime.

A noi cristiani è stato conferito il nobile compito di mostrare Gesù Cristo agli uomini nostri fratelli. Alcuni lo dovranno adempiere con la predicazione, mentre altri con la testimonianza della loro consacrazione. L'immensa maggioranza, la grande varietà dei cristiani chiamati a santificarsi in mezzo al mondo, deve far conoscere il Maestro svolgendo bene - con perfezione umana e con spirito cristiano - il lavoro e gli altri doveri che a ciascuno competono. «Cristo nostro Signore», per San Josemaría Escriva, «fu crocifisso e, dall'alto della Croce, ha redento il mondo, ristabilendo la pace tra Dio e gli uomini. Gesù stesso ricorda a tutti: Quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me (Gv 12,32), quando mi collocherete al vertice di tutte le attività della terra, compiendo il dovere di ogni momento ed essendo miei testimoni nelle cose grandi e piccole, allora tutti saranno attratti da me, attrarrò tutto a me, e il mio regno in mezzo a voi sarà una realtà".

 

Ricerca avanzata  (54635 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: