TESTO Commento su Matteo 5,1-12
Missionari della Via Missionari della Via - Veritas in Caritate
Lunedì della X settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (10/06/2024)
Vangelo: Mt 5,1-12
Le beatitudini rivelate da Gesù non sono imposte; infatti, Gesù non impone niente, ma svela la via della felicità - la sua via - ripetendo otto volte la parola “beati”, cioè felici. È quella condizione che ogni uomo, ogni donna cerca disperatamente, anche se spesso la cerca dove non c'è, non attingendo a Cristo, che è felice e fa felici, ma a false fonti, che contengono acqua avvelenata o comunque acqua che non disseta la sete di eternità che ogni essere umano porta dentro. Per questo ci domandiamo: per me esiste la felicità? Cosa penso che mi dia felicità? È indispensabile rispondere bene a questa domanda per non correre il rischio che la ricerca della nostra felicità sia rivolta solo alle cose di questo mondo, a cose di breve durata, perché la nostra vita terrena di fronte all'eternità è breve, e non è che un soffio! «Forse nella scalata alla felicità abbiamo sbagliato versante scegliamo un versante che non porta alla vetta. Non è difficile vedere dove sta l'errore... la rivelazione dice Dio è amore e l'uomo ha creduto di poter rovesciare questa affermazione e dire “L'amore è Dio”. Ancora la rivelazione dice “Dio è felicità” e l'uomo inverte “La felicità è Dio” Ma cosa avviene in questo modo? Noi non conosciamo in terra la felicità allo stato puro assoluto, come non conosciamo l'amore assoluto, conosciamo solo frammenti di felicità che si riducono spesso ad ebbrezze passeggere, gioie di vetro che abbagliano. Quando diciamo perciò la felicità è Dio noi divinizziamo le nostre piccole esperienze. Sì, noi viviamo di piccole felicità di piccole gioie, anche grandi, anche belle come un amore, un figlio... ma spesso poi ci rendiamo conto che non siamo mai pienamente felici e comunque angosciati dalla paura che tutto finisca» (cf p. Raniero Cantalamessa).
La felicità per essere vera deve aprirsi all'eternità, perché non vi è nessuna felicità vera se è permeata della paura di perderla da un momento all'altro, come si può vivere con una angoscia così grande? Penso che nessuno cerchi la felicità solo per poco, vorremmo che non passasse mai, è come quando viviamo una cosa talmente bella che ci fa esclamare: vorrei che questo momento non finisse mai! Ecco, la felicità allo stato puro che ci propone Gesù è eterna, non finisce mai! Dunque ci chiediamo: le cose che viviamo, che stiamo cercando sono ancorate all'eternità? Portano in sé il germoglio dell'eternità?