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TESTO Commento su At. 16,14

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Lunedì della VI settimana di Pasqua (06/05/2024)

Vangelo: Gv 15,26-16,4 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Come vivere questa Parola?
La comunità di Filippi che viene catechizzata da san Paolo era molto piccola, senza un luogo in cui pregare, tanto che la predicazione si svolge lungo un fiume che viene utilizzato per battezzare Lidia. Tra i partecipanti c'è Lidia, una ricca commerciante di porpora. Lei è il parallelo femminile di Cornelio, è una credente in Dio, cioè una pagana che si è accostata al giudaismo diventando una proselite. Lidia viene immediatamente attratta dal messaggio cristiano, infatti il Signore aprì il suo cuore perché aderisse alle parole di Paolo...proprio come il Risorto aveva aperto la mente ai discepoli. E' sempre il Signore che accompagna i suoi testimoni e rende efficace la loro parola, quando e dove crede opportuno.

VIVO LA PAROLA: “apri il mio cuore”

La voce di un Padre del deserto
Lo Spirito Santo, che è Dio insieme col Padre e col Figlio, ci rinnova nel battesimo, e dal nostro stato di imperfezione ci riporta alla primitiva bellezza e ci riempie della sua grazia, tanto che non possiamo più ammettere in noi nulla di indecoroso. Egli ci libera dal peccato e dalla morte, e da terreni che siamo, cioè fatti di polvere e terra, ci rende spirituali, ci permette di partecipare alla gloria, divina, di essere figli ed eredi di Dio Padre, di renderci conformi all'immagine del Figlio suo, suoi fratelli e coeredi, destinati ad essere un giorno glorificati e regnare con lui. Invece della terra ci dà generosamente il cielo e il paradiso. Ci rende ormai più onorati degli angeli. Spegne la fiamma terribile e inestinguibile dell'inferno per mezzo delle divine acque del fonte battesimale.
Gli uomini infatti vengono concepiti due volte, una volta corporalmente e una volta dallo Spirito divino. Di entrambi questi concepimenti scrissero molto bene i sacri autori. Citerò il loro nome e la loro dottrina.
Giovanni dice: «A quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio; a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue né da volere di carne, né da volere d'uomo, ma da Dio sono stati generati» (Gv 1, 13). Quanti, dice, credettero in Cristo, hanno ricevuto il potere di diventare figli di Dio, cioè dello Spirito Santo, e di essere così partecipi della natura di Dio. Infatti per dimostrare che colui che genera è lo Spirito Santo Dio, soggiunge per bocca di Gesù: «In verità, in verità ti dico: se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio» (Gv 3, 5).
Dal trattato «Sulla Trinità» di Didimo di Alessandria

Roberto Proietti - robertocerreto82@gmail.com

 

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