TESTO Commento su Giovanni 14,6-14
don Giampaolo Centofanti Commento al Vangelo
Santi Filippo e Giacomo (03/05/2024)
Vangelo: Gv 14,6-14
6Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. 13E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
Credere per le opere di Gesù: non intende cose esteriori ma la grazia che tocca i cuori attraverso le sue opere. Vi è dunque il dono della fede che poi viene anche in modo sempre nuovo nelle opere di Gesù. Ed è solo in Gesù e da Gesù che viene ogni bene. Qualche guida dice che oggi non ci sono più i miracoli che vi erano al tempo di Gesù e che allora gli sarebbero serviti per venire riconosciuto. Ma Gesù non fa le cose per fare vedere è tutta la sua vita che dona la grazia ed infatti ora che sta nel seno del Padre (per questo dice il Padre è più grande di me, perché come uomo sulla terra deve ancora salire al cielo e ricevere la pienezza dello Spirito) può donare la pienezza dello Spirito ed i suoi discepoli in lui possono compiere persino opere, miracoli, più grandi. Qui vi è una chiave ermeneutica, interpretativa, decisiva: Gesù sulla terra era in crescita ma ha ricevuto in dono e trasmesso quanto basta per donare anche a noi le chiavi della virtualmente piena rivelazione che noi possiamo nel corso dei secoli, nella Chiesa, nel mondo, in lui sviluppare.