TESTO Filippo e Giacomo: apostoli facilitatori
Santi Filippo e Giacomo (03/05/2024)
Vangelo: Gv 14,6-14
6Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. 13E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
Penso alle figure di questi due apostoli che la liturgia offre alla nostra venerazione. Essi li vedo come chiavi che permettono di aprire la porta che è Cristo.
Filippo chiede a nome di alcuni Greci a Gesù stesso di farsi conoscere.
Giacomo, il Minore, fa da sintesi a Gerusalemme nel primo Concilio sgravando di prescrizioni i pagani che abbracciano la fede.
Da questi due discepoli siamo invitati a imparare proprio il compito di tutti i cristiani essere dei facilitatori nell'incontrare Gesù e non degli ostacoli.
Essi hanno conosciuto Cristo e ora vedono davanti a loro il compito di annunziarlo a tutti.
Filippo e Giacomo ci trasmettono la spinta missionaria che è di tutto il popolo di Dio laddove il Signore ci mette.
Chiediamo alla loro intercessione di sostenerci nell'essere autentici testimoni del Cristo per attirare a Lui.
In Filippo vedo anche colui che è chiamato a risvegliare i carismi di ognuno da mettere a disposizione.
La scena della moltiplicazione dei pani in cui Filippo proprio viene chiamato a invitare coloro che dispongono di quel poco di metterlo a disposizione.
Tutti noi sul suo esempio spronati da Cristo siamo chiamati a fare emergere questi doni, anche se pochi, per essere condivisione e comunione.