TESTO Commento su Giovanni 10,11-18
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IV Domenica di Pasqua (Anno B) (21/04/2024)
Vangelo: Gv 10,11-18
«11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
Io sono il Buon Pastore
Cari bambini,
sono passate già quattro settimane dalla festa della Pasqua e questa domenica ci presenta la figura del Buon Pastore.
Vi voglio raccontare una bella storia, la storia della piccola pecora Beh! Si, il nome non era molto originale, ma veniva chiamata così perché continuamente faceva Beh, Beh, Beh.. Apparteneva a dei greggi selvaggi che vivevano nel deserto di Giuda. La pecora Beh, era molto disobbediente. La mamma pecora la chiamava sempre, ma lei si metteva continuamente nei guai. Una volta si smarrì nel deserto di Giuda e lì un terribile orso stava per azzannarla. Per un pelo riuscì a scappare. Un'altra volta si era addentrata nella foresta ed era stata circondata da terribili lupi. Solo per un pelo un cane pastore riuscì a salvarla.. un'altra volta si era sporta fin sulla cima di una montagna e stava proprio per precipitare da un bel burrone. Mamma pecora era proprio disperata. Si chiedeva: fino a quando riuscirò ad aiutare la mia piccola pecorella? Prima o poi si metterà in un guaio talmente grande che non riuscirà a sopravvivere. Signore aiutami, la mia pecorella non ha zanne per difendersi, non ha neanche delle corna, non conosce il senso dell'orientamento e se la chiamo non mi ascolta. Il Signore udì il lamento della mamma pecora e pensò come poter fare per salvare la piccola pecora Beh. Dovete sapere che fino a quel tempo le pecore andavano in giro da sole.
Allora il Signore trovò la soluzione! Pensò: Non posso cambiare la pecora rendendola come i lupi. La pecora è bella così perché è buona... non posso però darle neanche le zanne con gli artigli dei leoni, diventerebbe troppo feroce... Nemmeno posso darle le corna dei bufali, altrimenti potrebbe mettere paura. Il Signore pensò allora una vera soluzione: Ecco manderò un buon Pastore, uno di cui le pecore si possano fidare, uno che le avverta quando c'è un pericolo e uno che le porti in buoni pascoli. E così fu. Il Buon Pastore iniziò a guidare le pecore e la pecora Beh non scappò più; quando vedeva un pericolo subito il Buon Pastore la difendeva rischiando anche la sua vita. E per nutrire le sue pecore dava loro un cibo buonissimo, che le sosteneva tutte. La pecora Beh era felicissima. Da quando era arrivato questo buon Pastore aveva smesso di essere disobbediente e si fidava di dove lui la portava insieme alla mamma e a tutte le altre pecore del suo gregge.
Cari bambini, Gesù per farci capire quanto ci vuole bene si è proprio paragonato al Buon Pastore che guida le pecore... Anche lui, dice il Vangelo di oggi, non ha esitato a dare la sua vita per difendere le sue pecore. E il suo modo di parlare è così bello che tutte le sue pecore riconoscono che i suoi consigli sono buoni e lo seguono. Che bello quando le pecore vanno dietro il pastore e si sentono sicure. In questo periodo se andate in campagna, appena fuori della città, potete vedere molte pecore che seguono felici i pastori, aiutate anche da bellissimi cani da guardia. Le pecore non hanno bisogno di diventare feroci per difendersi, perché sanno che il Buon pastore le difende!
Gesù ha usato questo paragone per farci capire che, come le pecore, anche noi senza la sua guida facilmente ci mettiamo in tanti pasticci. Ma quando sentiamo la sua voce, siamo contenti, come lo era la pecora Beh, e seguendo il Buon Pastore anche noi rimaniamo buoni, perché lui ci difende. Il nostro Buon Pastore Gesù ci da il cibo che ci rende sempre più buoni, il Pane Eucaristico, quello che ci prepariamo a ricevere nella Prima Comunione. Questo cibo è la sua stessa vita che rende buona la nostra.
Cari bambini, in questo giorno molti giovani vengono ordinati sacerdoti, proprio perché è il giorno che ricorda che un sacerdote deve rendere visibile l'immagine di Gesù buon Pastore. Il buon pastore, ha detto il nostro Papa Francesco, si riconosce perché stando in mezzo alle pecore prende la puzza delle pecore, cioè lo stesso odore, perché vive in mezzo a loro per amarle e difenderle. Ma anche le pecore prendono l'odore del Pastore a forza di stargli vicino! Così se lui è buono, lo saranno anche le sue pecore. Un giorno chiesero a Charles de Foucault, un monaco che viveva nel deserto, perché lui fosse così buono. E lui rispose che se la gente vedeva in lui qualcosa di buono, quanto più buono doveva essere il Buon Pastore che lui seguiva!
Chiediamo al Signore che ci dia tanti pastori, sacerdoti e Ministri che lo aiutino a guidare il suo gregge prendendo il suo stesso odore, quello della misericordia e della bontà di Cristo!
Buon cammino insieme al Buon Pastore.
Commento a cura di don Dario Gervasi