VIDEO #2minutiDiVangelo Giovanni 10,11-18: Il buon Pastore è con noi, smettiamo di avere paura
don Marco Scandelli don Marco Scandelli
IV Domenica di Pasqua (Anno B) (21/04/2024)
Vangelo: Gv 10,11-18
«11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
Commento al Vangelo - Omelia a cura di don Marco Scandelli
Gv 10,11-18
Questa è la domenica del buon Pastore e la chiesa ci chiede di riflettere sui versetti 11-18 del capitolo 10 di San Giovanni. Siamo in un contesto pasquale, ma le parole dette da Gesù precedono la sua morte e risurrezione. Allora perché meditare su questo brano? Cosa c'entra il buon pastore con la Pasqua? Indubbiamente un primo rimando è al fatto che Gesù, identificandosi con il pastore buono, assicura noi, suo gregge, del fatto che egli non arretrerà mai di fronte ai lupi e, dunque, mai ci abbandonerà. A differenza di tutti coloro che dicono di volerci bene e ci tradiscono o dicono di saper risolvere ogni problema e poi falliscono, Gesù è sempre al nostro fianco e non si dimentica di noi neppure quando entriamo nella notte più oscura...