TESTO Commento su Gc 3,17

Dalla Parola del giorno

La sapienza che viene dall'alto è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia.

Come vivere questa parola?

Anche ai tempi in cui scrisse Giacomo, il mondo era segnato da una falsa sapienza che, non essendo quella che "viene dall'alto" (cioè da Dio), irretisce l'uomo dentro la trama di prospettive fallimentari, perché tutte giocate in funzione di finalità solo terrene, esse troppo spesso vengono assolutizzate e quindi perseguite come idoli. Per esempio il far soldi o l'ammucchiare beni di consumo diventa di prioritaria e assoluta importanza. Oppure l'avere un ufficio, un compito di responsabilità in comunità, o l'ottenere potere sugli altri. O il difendere ad ogni costo il comodo, il diventare assolutisti. Sono tutte cose a cui si perviene con la falsa saggezza che può avere un volto di belle maniere o di segrete astuzie, di arroganza o di sdolcinatezze. Il di fuori è sempre telecomandato dall'intenzione del cuore. E' proprio nel cuore che, se invocata da Dio, scende "la sapienza che viene dall'alto" e Essa, per l'appunto, è anzitutto pura. Il cuore pervaso dalla sapienza infatti è un cuore retto, libero da ogni ipocrisia, che cerca con tutte le proprie energie d'amore il Dio che l'ama e a lui si dona. Lo cerca in semplicità come il Bene supremo da cui vengono tutti gli altri beni, specialmente quello di saper rapportarsi al prossimo con pace, con mitezza, con una arrendevolezza che non è segno di mancanza di energia spirituale. Al contrario è quell'aprirsi e arrendersi all'altro nella forza del voler bene che è misericordia e dunque comprensione e compassione di un cuore sapiente perché illuminato da Dio.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, rifletto su quello che diversi grandi pensatori hanno denunciato alla nostra epoca: un'epoca dove il grande progresso scientifico e tecnologico non è accompagnato da altrettanta luce di sapienza nelle scelte di vita. E prego:

Signore Gesù, Sapienza infinita del Padre, ottienimi un cuore sapiente perché io sappia distinguere il bene dal male e scelga quello che apre il mio cuore a vivere una relazionalità sincera e calda di comprensione e di dono.

La voce di un mistico fiammingo

Qualunque azione, benché piccola, se compiuta con intenzione pura e semplice, accresce in noi la divina somiglianza e merita la vita eterna in Dio. L'intenzione pura e semplice raccoglie le forze disperse dell'anima, prepara lo spirito e lo unisce a Dio, trovato nel fondo del proprio cuore, nella stessa semplicità.
(Giovanni Ruusbroec)