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TESTO Commento su Gc 2,14-16

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Venerdì della VI settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (20/02/2004)

Brano biblico: Gc 2,14-16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: "Andatevene in pace, scaldatevi e saziatevi", ma non date loro il necessario per il corpo, che giova?

Come vivere questa parola?

San Paolo, nella Lettera ai Romani, che è senz'altro un caposaldo del suo pensiero teologico aveva affermato che è la fede a salvarci. Ossia è realizzare quello che Gesù, attraverso il suo annunzio e il suo operare, ci ha rivelato, ma con la forza che Egli ci dà. Come a dire: tu non ti salvi perché, stringendo i denti, dai la scalata da solo al monte della santità che Dio vuole da te. Anche giocandoti nel più volontaristico tu non ti salverai mai da solo. E' Dio che ti prende sulle sue "ali d'aquila". E' Dio il "Padre della Luce" che in Cristo Gesù, Luce del mondo, può perfino ottenerti di realizzare quell'altra parola che egli disse ai discepoli: "Voi siete la luce del mondo". C'è dunque contraddizione tra quello che dice Giacomo e l'insegnamento di san Paolo e dei Sinottici? Direi proprio di no! Piuttosto è una preziosa chiarificazione. Perché purtroppo è avvenuto, nell'arco dei secoli (e ancora avviene), che ci siano cristiani apparentemente fervidi nella loro pratica religiosa. Presenti ai riti di culto. Con un fraseggiare intinto di misticheggianti luoghi comuni circa il necessario rapporto con Dio, la Vergine, i Santi, la Chiesa, la morale. Non toccate però queste persone nei loro beni, nel loro comodo, in quel che loro "pare e piace", a braccetto poi con severi giudizi su quanti non sono come loro. Com'è preziosa e attuale sempre dunque questa parola di Giacomo coniugata con quest'altra di san Paolo: "In Gesù non la circoncisione che conta o la non circoncisione (diciamo il ritualismo), ma la fede che opera, per mezzo della carità" (Gal 5,6).

L'amore operante è dunque il respiro, il soffio vitale della fede. Senza di esso la mia fede è cadavere. A questo condurrò con pace il mio pensiero, oggi, nella mia pausa contemplativa. E chiederò luce di Spirito Santo per rendermi conto delle incongruenze del mio dirmi credente.

So bene, Signore, che una fede ridotta a "etichetta" sulle mie giornate, è come etichettare l'aceto come buon vino. Un disastro per quanti incontro! E ti prego di infondermi amore di Spirito Santo nel cuore perché sia viva e operante il mio credere dentro il mio quotidiano.

La voce di una mistica del secolo scorso

"Tu non m'interessi". E' questa un'espressione che un uomo non può rivolgere a un altro uomo senza commettere una crudeltà e ferire la giustizia...Vi è in ogni uomo qualcosa di sacro.
Simone Weil

 

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