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TESTO Commento su Gc 1,3.4.7

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Lunedì della VI settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (16/02/2004)

Brano biblico: Gc 1,3.4.7 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

La prova della vostra fede produce la pazienza e la pazienza completi l'opera sua in voi. (...) Non pensi di ricevere qualcosa dal Signore un uomo che ha l'animo oscillante e instabile in tutte le sue azioni.

Come vivere questa parola?

L'incipit della Lettera di Giacomo gravita intorno a due temi opposti: la pazienza e l'instabilità. Come specifica il testo greco, paziente (da hypomonē) è colui che 'resta sotto', pronto a resistere con fermezza alle avversità della vita. Un affondo nell'AT ne illumina ulteriormente il senso: colui che vive nella pazienza di Dio sa attendere e sperare contro ogni speranza. Per lui, il tempo della prova è kairos, tempo di salvezza. "Beato chi aspetterà con pazienza" – dice infatti il profeta Daniele (Dn 12,12).

L'uomo instabile invece, definito da Giacomo dipsychos, che letteralmente significa "dal cuore doppio", è colui che non accetta pacatamente di 'restare sotto', in attesa che Dio agisca nei modi e nei tempi che Lui ha stabilito. Costui oscilla tra il dubbio e la fiducia, come le onde del mare agitate dal vento. Fino ad infrangersi contro lo scoglio della non-verità esistenziale che trascina con sé, proprio come il mare in burrasca, l'agitazione di una preghiera esitante e la tristezza insofferente di una vita smaniosa senza luce piatta tirata a fatica tra malumori e piagnistei.

Insomma, l'apostolo ci rende avvertiti: o viviamo pacificati nella pazienza, per fede, o siamo sballottati dall'inquietudine, primogenita dell'incredulità.

Oggi nella mia pausa contemplativa consegnerò dunque al Signore ruvidità e impazienza, "gettando in Lui ogni affanno" (1 Pt 5,6). Al contempo, mi lascerò pervadere dalla gioia d'essere custodito nel grembo accogliente del suo Amore che veglia sulla gracilità della mia fede tonificandomi nelle profondità del cuore. Questa la mia preghiera:

Tu, Signore, dai a tutti volentieri e generosamente. Non misuri la nostra fede oscillante, ma la tua misericordia. E anche quando il tuo amore esigente ci chiede d'entrare speranzosi e pacati nella beatitudine della prova, sai attendere con pazienza fino a che il nostro cuore non si abbandoni in Te fiducioso e confidente.

La voce di un profeta dei nostri giorni

La prova c'è e c'è per tutti, anche per i migliori. L'atteggiamento a cui tendere nella prova è la sottomissione, l'accogliere e non il domandare.
(Carlo Maria Martini)

 

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