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TESTO Commento su Marco 7,14-23

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della V settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (11/02/2004)

Vangelo: Mc 7,14-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Gesù disse: "Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. Dal di dentro, infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive".

Come vivere questa parola?

Nella pratica religiosa del mondo ebraico assumeva un ruolo importante la disciplina della purità codificata in scrupolose norme alimentari che regolavano l'assunzione dei cibi, accuratamente distinti in puri e impuri. Gesù scardina questa concezione affermando che a contaminare l'uomo non è ciò che entra nel ventre ma ciò che esce dal cuore. Più tardi, nella visione degli animali impuri, una voce dal cielo dirà a Pietro "Quello che Dio ha dichiarato puro, tu non considerarlo pagano" (At 11,9). Come potrebbe del resto non ritenersi buono in se stesso tutto ciò che è uscito dalle mani del Creatore?

In tal senso, Gesù enumera dodici intenzioni cattive, una sorta di catalogo dei vizi che traggono origine proprio "dal di dentro": pensieri malvagi e concupiscenze vergognose che induriscono il cuore a tal punto da gettarlo nelle tenebre. Eppure il cuore, nella Bibbia, è il luogo dell'interiorità profonda in cui Dio sposa la libertà dell'uomo attirandolo a sé nell'amore.

L'affermazione di Gesù ci richiama alla verità di noi stessi. E' al nostro pensiero, al nostro volere e desiderare che dobbiamo applicare scrupolosamente le norme della purezza, imparando a dire dei precisi "no" a tutto ciò che ci rende schiavi del peccato e dei precisi "sì" ad ogni ispirazione di bene che scaturisce dal nostro quotidiano contatto con la Parola di Dio. Si tratta dunque di puntare sul primato dell'interiorità, custodita e alimentata dall'Amore.

Oggi nella mia pausa contemplativa, affondando con pacatezza nelle profondità del cuore stenderò anch'io il libello delle mie fragilità, nascoste e manifeste, collocandovi accanto il controaltare delle virtù opposte perché possa maturare nella fiducia che, puntando sulla grazia di Dio, non c'è niente in me che non possa essere radicalmente trasformato. Questa la mia preghiera:

Rendimi puro, Signore, e allontana da me le suggestioni del male perché possa esserti fedele nella sobria limpidezza del cuore abitato da Te.

La voce di una mistica del secolo scorso

Mio Dio, tu conosci la mia fragilità e l'abisso senza fondo della mia miseria..., se io dovessi un giorno essere infedele, se io dovessi retrocedere e abbandonare il tuo cammino così dolce, fuggendo il tenero appoggio delle tue braccia, oh!, io ti supplico e ti scongiuro, fammi la grazia di morire all'istante.
Marthe Robin

 

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