PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Che gioia ci hai dato

don Michele Cerutti

Veglia Pasquale nella Notte Santa (Anno B) (30/03/2024)

Vangelo: Mc 16,1-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 16,1-8

1Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. 2Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. 3Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». 4Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. 5Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. 6Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. 7Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”». 8Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite.

Abbiamo passato in rassegna questa notte la storia della salvezza profezia di quello che come cristiani siamo chiamati a vivere ogni giorno dell'anno: la Risurrezione.
La creazione, la liberazione dalla schiavitù d'Egitto per arrivare alla profezia tra le ossa inaridite.
Tante icone che ci hanno fatto pregustare il clima pasquale che dobbiamo ora far respirare agli uomini e alle donne di oggi.
Davanti a un'abbondanza di Parola di Dio mi soffermerò essenzialmente sul Vangelo offrendovi degli spunti.
Il brano si apre con un'annotazione temporale che non dobbiamo tralasciare: passato il Sabato.
E' passato il giorno del silenzio di Dio dove Gesù deposto nel sepolcro ha condiviso con tutta l'umanità il dramma della morte.
Davanti a quella Croce posta ai piedi degli altari, al termine delle celebrazioni del Venerdì Santo, abbiamo respirato il crollo della fede dei discepoli.
Dopo averlo visto bastonato, umiliato con sputi, incoronato di spine, ansimato una volta crocifisso fino a esalare l'ultimo respiro gli apostoli si sono trovati smarriti.
Il ritornello che i discepoli si dicevano tra di loro era: “Noi speravamo che fosse Lui a liberare Israele”. (Lc 24,21).
Le loro attese sono state deluse. Gesù da risorto dovrà condurli a comprendere a cambiare la loro prospettiva, non una liberazione dall'Impero romano, ma aiutarlo nel liberare gli uomini dalla schiavitù del peccato.
Essi sono rimasti lontani da quel luogo di supplizio che è il Golgotha, abitati dalla paura di fare la stessa fine una volta riconosciuti.
Noi siamo stati sorretti da colei che con la sua incrollabile fede e speranza ha retto l'urto di tutto ciò: Maria.
Straziata nel dolore certo, ma sicura anche di quella promessa che il Figlio le avrà più volte garantito.
Lei è stata bagnata da quel sangue e da quell'acqua che è scaturita dal costato aperto di Cristo e quindi è stata sorretta da quel flusso di grazia.
Lo canteremo al termine della Messa quando nel Regina Coeli diremo in latino: Resurrexit sicut dixit, alleluia. E' Risorto come aveva promesso.
Le donne spinte da questo malumore che serpeggiava tra i discepoli vanno al sepolcro con oli pronti a ungere un morto.
La storia si ribalta e un giovane in bianche vesti consegna loro il compito di annunciare ai discepoli e quindi al mondo: E' Risorto.
Questo è il compito che ci viene affidato questa sera dopo un giorno abitato dalla tristezza e dallo smarrimento.
Questa è la buona notizia che stravolge la situazione.
Stiamo vivendo tempi cattivi segnati da guerre da un lato e da linguaggi duri dall'altro, segnati da malattie e discordie.
Tuttavia, siamo chiamati come dice Paolo, nella lettura che leggiamo domattina, a guardare le cose di lassù.
Cristo è risorto perché siamo chiamati anche noi a risorgere insieme con Lui.
Questa è la nostra vocazione comune: risorgere.
Siamo dei Risorti e in mezzo alle tenebre del mondo siamo chiamati a essere astri che splendono e quindi riusciamo a volgere lo sguardo veramente sulle cose non della terra, ma del cielo.
Allora le nostre paure si trasformano nel coraggio di chi sfida le circostanze sfavorevoli.
Il coraggio che vedremo negli apostoli dopo la Pentecoste di annunciare in tutto il mondo conosciuto il Cristo di Dio morto e risorto.
Non è più tempo di paure, di timori, ma è tempo di coraggio perché il mondo oggi aspetta che siamo capaci loro di indicare dove è la vera Luce, che rischiara l'oscurità dell'umanità.

 

Ricerca avanzata  (55866 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: