TESTO Commento su Gv 12,20-29
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V Domenica di Quaresima (Anno B) (17/03/2024)
Vangelo: Gv 12,20-33
20Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. 21Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». 22Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. 23Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. 24In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. 25Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. 26Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. 27Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! 28Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!».
29La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». 30Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. 31Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. 32E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». 33Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
Come vivere questa Parola?
"È giunta l'ora", esordisce Gesù: affermazione solenne, da collegare con quelle che l'hanno preannunciata (già all'inizio della sua vita pubblica, alle nozze di Cana, alla madre che gli chiedeva di intervenire nella situazione imbarazzante degli sposi rimasti senza vino, quando egli aveva precisato che non era ancora giunta la sua "ora"). Adesso l'ora è giunta, col suo mistero, la sua grandezza, le sue conseguenze; l'ora in cui egli sarà "innalzato da terra"; ne è pienamente consapevole; non nasconde la sua umana sofferenza, ma insieme ribadisce la volontà di compiere la sua missione fino in fondo. Va oltre ogni logica umana che egli sia cosciente di quanto l'aspetta, possa sottrarvisi, e non lo faccia: si tocca la sublimità di un amore che si esprime con mezzi umani ma è tanto grande da travalicarne i limiti. Gesù è “innalzato per tutti”, a tutti offre la possibilità di raggiungerlo e così realizzare la propria vita. Il modo l'ha spiegato egli stesso con un esempio eloquente, seguito da una dichiarazione esplicita: "Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna".
Insegnaci, Gesù, che solo il chicco disposto a disfarsi produce frutto, diventa dono per gli altri, arricchisce il mondo di nuovi frutti, che gli valgono la vita eterna.
La voce di un aforista
“I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perché”.
Mark Twain
Suor Emilia Di Massimo FMA - emiliadimassimo@libero.it