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TESTO Commento su Lc 6,36-38

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Lunedì della II settimana di Quaresima (26/02/2024)

Vangelo: Lc 6,36-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,36-38

36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Come vivere questa Parola?
Il cammino di configurazione a Cristo verso Gerusalemme viene oggi proposto da questi suggerimenti “dati con autorità”. Primo fra tutti: siate misericordiosi! Questa è la meta a cui Dio vuole plasmarci. Da questo scaturiscono modalità per la sua realizzazione all'interno della comunità, nel rapporto con i fratelli: non giudicare, non condannare, perdonare, dare! Questo è il cammino nel quale il Padre ci trasfigura e ci aiuta ad assumere i tratti di Gesù, che sono anche la nostra vera identità, quella di figli ricevuta nel Battesimo. Tutti atteggiamenti che ci portano ad uscire dal nostro io custodito e difeso. Sono un nuovo modo di essere, che lascia trasparire l'amore di Dio, la sua gratuità, che Gesù ci ha regalato con la sua morte in croce.

Aiutaci a vincere il male che si annida nel nostro cuore... aiutaci a passare dal giudizio credendoci Dio, dal puntare il dito credendoci giusti, al perdono gratuito, al dono disinteressato verso gli altri... solo la tua croce può farlo Gesù! Convertici a te!

La voce di Papa Francesco
“Ci domandiamo: Che cosa significa per i discepoli essere misericordiosi? Viene spiegato da Gesù con due verbi: «perdonare» (v. 37) e «donare» (v. 38).
La misericordia si esprime, anzitutto, nel perdono: «Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati» (v. 37). Gesù non intende sovvertire il corso della giustizia umana, tuttavia ricorda ai discepoli che per avere rapporti fraterni bisogna sospendere i giudizi e le condanne. È il perdono infatti il pilastro che regge la vita della comunità cristiana, perché in esso si mostra la gratuità dell'amore con cui Dio ci ha amati per primo. Il cristiano deve perdonare! Ma perché? Perché è stato perdonato.”
UDIENZA GENERALE, 21 settembre 2016

Sr Monica Gianoli FMA - gianoli.monica@gmail.com

 

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