TESTO Commento su Mc 6,30-34
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Sabato della IV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (03/02/2024)
Vangelo: Mc 6,30-34
Come vivere questa Parola?
Se crediamo che Gesù si aspetti da noi qualcosa che ha a che fare con l'attivismo delle opere, sbagliamo di grosso. A Gesù non interessano per nulla le nostre performance né da singoli né come comunità ecclesiale. Noi siamo spesso preoccupati di ciò che “dobbiamo realizzare” per arrivare a raggiungere dei risultati, dimenticandoci che il mondo lo ha già salvato qualcun Altro. A quest'ultimo, invece, interessa ciò che siamo piuttosto del cosa facciamo. Naturalmente ciò non deve portarci a svalutare la nostra missione o le responsabilità che siamo chiamati a vivere, ma deve impedire di essere motivo di oppressione e preoccupazione. Se a Cristo interessa prima di tutto della nostra persona, significa che anche noi dovremmo innanzitutto preoccuparci di Lui e non delle attività da realizzare. Un consacrato, un sacerdote, una genitore che per amore si esaurisce, non ha realizzato niente di buono facendo naufragare la propria missione. I giovani desiderano essere accompagnati con amore e non con l'ossessione di chi è sempre nell'affanno. Per evitare questo grande rischio, pertanto, occorre continuare ad impegnarsi provando a relativizzare gli impegni a ciò che conta veramente: le relazioni con gli altri e con l'Altro. Tutto questo dà senso alla reazione di Gesù che riporta i suoi discepoli a relativizzare ciò che emerge dai loro racconti rispetto all'essenziale.
Esaudisci, o Padre, il popolo che ti invoca: l'intercessione del martire san Biagio ottenga da te pace e salute nel tempo presente e l'aiuto per giungere alla gioia dei beni eterni.
La voce di un Padre del deserto
“E se Dio si mostra compassionevole in questo mondo, possiamo ben credere che lo è da tutta l'eternità. Lungi da noi il pensiero errato che Dio non mostra compassione. L'essere di Dio non cambia come cambiano gli esseri mortali; nulla manca o si aggiunge a ciò che gli è proprio come succede invece alle creature. Dio avrà sempre, per l'eternità, la compassione che ha avuto fin dalle origini”
Isacco il Siro
don Maurizio Lollobrigida SDB - m.lollobrigida@hotmail.it