TESTO Commento su 2Sam 7,1-5.8-12.14.16; Sal 88; Rm 16,25-27; Lc 1,26-38
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IV Domenica di Avvento (Anno B) (24/12/2023)
Vangelo: 2Sam 7,1-5.8-12.14.16; Sal 88; Rm 16,25-27; Lc 1,26-38
26In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
La quarta domenica di Avvento del 2023 è proprio a ridosso della festa del Natale, quasi a voler essere “ouverture” del periodo da Natale all'Epifania. Madre della fede, è Maria. “Beata te, che hai creduto...”, le dirà Elisabetta.
Così l'evangelista Luca presenta la Madonna a Nazaret, sulle montagne della Giudea, a Betlemme. L'episodio dell'Annunciazione mette in evidenza una fede più grande di quella che mai uomo abbia avuto. Neppure ad Abramo era stato chiesto tanto. All'angelo che domanda un assoluto abbandono, un totale consenso al volere divino, Maria risponde con ineffabile semplicità: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga a me quello che hai detto”.
La sua maternità inizia con un atto di fede che l'accompagnerà per tutta la vita; Maria serba tutte queste cose nel suo cuore. “Un Dio sottomesso agli uomini, scriveva San Bernardo, né solo a Maria, ma anche a Giuseppe per ragioni di Maria. Cosa mirabile e prodigiosa sotto ogni aspetto.”
La dossologia dell'apostolo Paolo si connette intimamente alle parole dell'angelo a Maria: “Il Signore gli darà il trono di Davide suo padre e il suo regno non avrà mai fine.” Per l'incarnazione “lo Spirito Santo scenderà su di te”, Dio interviene nella storia in Cristo Gesù, mediante il consenso di Maria. La figlia di David, tempio e casa del Verbo creatore e redentore, permette agli uomini di incontrarsi col Figlio di Dio, che assume corpo e volto umano.
Il Vangelo dell'Annunciazione si apre mirabilmente all'ascolto e alla disponibilità nei confronti del Signore. È davvero un mistero insondabile vedere Dio che condiziona la salvezza al “Sì” di Maria.
Per il nuovo testamento la Fede è la risposta all'incredibile amore di Dio, che ha sempre al primo posto l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Dio che ci ha amati per primi. Fede è accogliere l'Amore di Dio come fondamento della propria esistenza; è l'atto radicale che apre il successivo cammino dell'uomo agli orizzonti infiniti di una vita vissuta nella pura gratuità dell'Amore.
Maria sapeva bene che, secondo la legge mosaica, una ragazza che il giorno delle nozze non fosse stata trovata in stato di verginità, doveva essere portata immediatamente davanti alla porta della casa paterna e venire lapidata.
Nonostante abbia dovuto affrontare la notte della fede, Maria si fida e si affida a Dio totalmente: non si arrende risentita, non si consegna rassegnata, non si concede né impaurita né trasognata, ma si abbandona lucidamente e limpidamente, totalmente e liberamente all'Amore.
È la prima credente della nuova ed eterna alleanza, e perciò la prima beata della storia della salvezza: “Beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore!” Questo è credere per Maria, è far credito a Dio pienamente credibile, è rischiare con lui e osare con lui fino a credere possibile l'umanamente impossibile.
A lei possiamo allora dire, con le parole di San Bernardo: “O Vergine, da presto la risposta. Perché tardi? Perché temi? Alzati, corri, apri! Alzati con la fede, corri con la vita, apri con il tuo consenso!”
“Ecco la serva del Signore che avvenga a me, secondo la tua parola.”
“E la parola divenne carne, pose la sua tenda in mezzo a noi.”
“Vieni, Signore Gesù: vieni ad abitare in mezzo a noi.”
E allora domandiamoci:
Come singolo, come coppia, come famiglia, come comunità, riesco a essere credibile della fiducia di Dio, dicendo: “Eccomi Signore, che avvenga a me, secondo la tua parola”?
Claudio Righi