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TESTO Commento su Es 20,1-17; Sal 18; 1Cor 1,22-25; Gv 2,13-25
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III Domenica di Quaresima (Anno B) (03/03/2024)
Vangelo: Es 20,1-17; Sal 18; 1Cor 1,22-25; Gv 2,13-25 
13Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. 15Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, 16e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». 17I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà.
18Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». 19Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». 20Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». 21Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
23Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. 24Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti 25e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.
L'idolatria è uno dei peccati che Dio e in terra Gesù aborriscono fino ad esplodere in scatti di rabbia
Ma noi lo consideriamo un peccato? Quanto commercio vive sfruttando la adorazione, e non penso di esagerare, di immagini, statue e statuette, finte o quantomeno improbabili reliquie, oggetti ritenuti sacri, luoghi avvolti in storie misteriose e quant'altro
Il rispetto per la pietà popolare non ci esime dal constatare che spesso si dà più importanza agli oggetti che non alla parola di Dio che spesso non conosciamo e non ci curiamo di studiare e approfondire e ciò che dispiace è che a volte sono le persone cosiddette di Chiesa, anche preti, a sostenere le pie pratiche.
Il testo dell'Esodo è estremamente chiaro e mette in guardia dal costruirsi idoli di qualunque specie e tantomeno di adorarli e di prostrarsi davanti a loro ma continua con dei precetti tutti volti a rendere buona la vita quotidiana e le relazioni tra uomini che sono lo specchio della relazione tra noi e Dio; lì si attua la nostra fede e lì Dio ci indica il luogo dell'amore che nel Nuovo Testamento ci sarà testimoniato ed annunciato da Gesù.
Paolo nella lettera ai Corinzi sottolinea la testimonianza sconvolgente di Cristo Crocifisso, testimonianza che sembra scardinare ogni logica e ogni sapienza ma che non si basa su idoli o feticci ma su un amore infinito che porta ad un sacrificio estremo consumato nell'ignominia: la dove si scende in basso comincia la vita!
Infine la pagina di Giovanni ci mostra Gesù indignato fino all'ira verso i mercanti di idoli che non facevano altro che vendere ciò che la legge prescriveva per i riti del tempio e addirittura giunge a profanare il segno tangibile della fede giudaica: il TEMPIO.
Ma non le pietre del tempio, né le offerte rituali, né i riti formali sostengono e fondano la fede ma Lui stesso e la sua vita e il suo sacrificio sono l'unico riferimento alla nostra sequela: noi siamo CRISTIANI .
Revisione di Vita
- La nostra fede si esprime nelle pie pratiche senza passare alla vita?
- Il nostro riferimento è Gesù o...............?
- Non chi dice Signore Signore ma chi FA la volontà del Padre: cosa ci dice questa frase di Gesù?
Marinella Gualchi di Torino.