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TESTO Vincitori in Cristo contro il male

don Michele Cerutti

I domenica di Quaresima (Anno B) (18/02/2024)

Vangelo: Mt 4,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 4,1-11

1Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». 4Ma egli rispose: «Sta scritto:

Non di solo pane vivrà l’uomo,

ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo

ed essi ti porteranno sulle loro mani

perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

7Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:

Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti:

Il Signore, Dio tuo, adorerai:

a lui solo renderai culto».

11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Lo Spirito ci conduce nel mezzo dell'anno liturgico in un luogo particolarmente difficile per ciascuno di noi: il deserto. Non quello delle dune sabbiose, ma quello dell'essenzialità dell'anima.
Cari amici, viviamo il tempo che ci conduce alla Pasqua sapendo che siamo chiamati a sopravvivere all'arsura e al digiuno di tutto ciò che il mondo ogni giorno dell'anno ci propone.
Come Gesù sperimenteremo anche noi il momento della tentazione quando il divisore cercherà in ogni modo di sventolarci come foglie al vento.
Quest'ultimo metterà in moto tutto ciò che dispone per condurci lontani.
Tenendo conto che dalla Rivelazione conosciamo che il disegno divino giunge al suo culmine con la divinizzazione dell'uomo in e per Cristo.
Qual è la strategia satanica? Non differisce mai da quella che Satana utilizza con Gesù nel brano proclamato e che nella notte dei tempi ha utilizzato nel giardino dell'Eden con Adamo ed Eva, quando il serpente vuole far credere loro di non essere destinati alla felicità infinita, ma che a questo Dio si oppone per gelosia e timore concorrenziale.
Scopo del menzognero è nascondere il punto nevralgico che risiede nella relazione di Dio nei confronti dell'uomo perché scopo satanico è far credere che Dio non è amore liberale, ma calcolo e interesse egoistico.
Guardando le tentazioni Satana vuol fare in maniera tale che Gesù non attenda dal Padre ciò che il Padre gli ha promesso cioè la sua stessa vita.
La risposta non si fa attendere: Non tenterai il Signore Dio tuo.
Lewis nel suo romanzo Lettere di Berlicche mette in evidenza questo passaggio espresso dal demonio: Vedi, mi ricordo bene quel giorno nel deserto. Avevamo mandato dal Figlio del Nemico il nostro tentatore più capace. Era la nostra occasione buona. Avesse accettato la nostra proposta! Sarebbe stato felice, per un po'. Pane dai sassi! Più nessuno avrebbe avuto fame. Non sarebbe stato bello? Basta con le sofferenze. Più nessuna ricerca, tutti grassi e felici come vermi nel burro. E il Figlio avrebbe finalmente fatto a meno del Padre. Sarebbe stato tutto nostro. E come avremmo trasformato questo mondo! Invece di quelle odiose piante, quegli inutili animali che il Nemico vi ha messo così inefficientemente dentro avremmo costruito il nostro giardino...
Ed offre al suo allievo queste direttive: Ecco di cosa devi convincere i tuoi pazienti. Che devono impegnarsi come prima cosa per la pace, contro la fame, contro la povertà. E che quindi la Chiesa del Nemico è un ostacolo, perché si rifiuta di trasformare i sassi in pane, porta la divisione e si rifiuta di vendere tutti gli arredi sacri per i poveri. Che non vuole insomma adorare la pace, l'opulenza, la ricchezza e continua a preferire quel Figlio del Nemico che ci ha rifiutato. E quindi in nome della pace deve essere distrutta, in nome della lotta alla povertà spogliata di tutto, e impedita a parlare in nome della libertà di espressione.
Noi possiamo dare loro tutto quello che vogliono: di questo li devi convincere.
In cambio di un po' di gratitudine, di un minimo di riconoscenza, è chiaro.
Procureremo loro pace e ricchezza; per questo gli piaceremo, anzi, ci adoreranno. Poi glieli toglieremo, quando farà più male, quando saranno nostri, è chiaro: ma anche noi dovremo pur mangiare, no?

C'è una critica forte alla Chiesa e ai preti perché parlano poco del diavolo, come realtà. Io sostengo quanto affermato alcuni anni fa da Monsignor Zenti, Vescovo emerito di Verona che affermava: "Non conviene parlare troppo di Satana. C'è il rischio che se ne faccia propaganda, pur con tutta l'intenzione contraria. La nostra pubblicità conviene riservarla, in esclusiva, al Vangelo. E occorre essere attenti a non dare l'impressione che alla fine il vincitore è lui"».
Noi amiamo Gesù non perché abbiamo paura del diavolo, ma perché lo stesso Gesù ci ha amato per primo. Satana non è un Dio alternativo ma un cane alla catena. Il suo mistero è che non si arrende mai e ha una grande forza. Quella che dovremmo avere anche noi per combatterlo.
Non abbiate paura Cristo ha vinto sul male e sulla morte. Con la Pasqua vivremo la vittoria della vita. A noi il compito di seguire Gesù per respirare quella grazia che ci avvolge e non ci fa temere.

 

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