TESTO Commento su Gn 3,1-5.10; Sal 24; 1Cor 7,29-31; Mc 1,14-20
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III Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (21/01/2024)
Vangelo: Gn 3,1-5.10; Sal 24; 1Cor 7,29-31; Mc 1,14-20
14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
16Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 17Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». 18E subito lasciarono le reti e lo seguirono. 19Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. 20E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
L'occasione da non perdere
Il vangelo ci parla dell'occasione della vita, dell'occasione da non perdere, l'occasione per cui si fa pazzie, si lascia tutto e si prende al volo, non si hanno tentennamenti: “Il tempo è compiuto, il Regno di Dio è vicino”.
Ecco la pienezza del tempo, il culmine della vita umana: il regno di Dio. Non si deve rimandandare, come ci capita a volte nelle nostre giornate: posso farlo dopo, domani sarà un giorno migliore, magari tra un po' di tempo, appena avrò risolto i miei problemi...
No, il regno di Dio è adesso, è qui, è oggi. E' il presente che è importante, la grande attesa termina, l'unica occasione che possiamo vivere è nel presente, il passato oramai non conta più ed il futuro non lo abbiamo ancora. E' il presente il momento decisivo. La vita eterna non è quella che viene dopo la fine, la vita eterna è vivere adesso ciò che è eterno: l'amore di Dio e del prossimo, il regno di Dio.
Cosa dobbiamo fare per cogliere questa occasione imperdibile? Convertirsi e credere al vangelo. Convertirsi, non diventare un pochino più buoni, ma cambiare completamente direzione, girarsi da un'altra parte, cambiare mentalità. Credere al vangelo: affidarsi a questa buona notizia, appoggiare tutta la nostra esistenza su questa nuova logica.
E l'occasione giusta, il momento propizio per rovesciare la nostra scala di valori. In questo mondo chi sono considerati vincenti, realizzati? Chi diventa potente, chi ha più denaro e lo accumula a dismisura (nell'ultimo rapporto Oxfam 2023 “La disuguaglianza non conosce crisi”, l'1% più ricco al mondo detiene oggi il 45,6% della ricchezza globale, mentre la metà più povera del mondo appena lo 0,75%, disuguaglianza che è cresciuta negli ultimi anni di crisi, di pandemia, di guerra...). Il vangelo ci propone un'altra logica: non è il denaro il mio Dio, il conto il banca l'unica cosa che conta, accumulare sempre di più l'unico obbiettivo. Il mio Dio è quello mostrato da Gesù, che si fa servo di tutti gli uomini, che va incontro a tutti per aiutarli, che sceglie di essere povero tra i poveri. Il mio Dio è solidarietà con i deboli, con i poveri, con gli scartati...
Non è il più forte il mio Dio, non è la violenza, la forza il mio idolo che risolve le relazioni tra gli uomini (quante guerre negli ultimi anni, quanta violenza nelle relazioni familiari, quanta arroganza per prevalere nei rapporti di tutti i giorni...). Il mio Dio è un agnello che accetta di morire per me sulla croce per far capire a tutti gli uomini di tutti i tempi la strada giusta, la scelta che deve impostare tutti i nostri rapporti: solo l'amore può superare le diffidenze, i problemi tra di noi, le incomprensioni. Solo l'amore può vincere la forza del male che è dentro di noi.
Gesù chiama Simone, Andrea, Giacomo, Giovanni a vivere questa occasione da non perdere, li chiama a vivere con lui per portare a tutti la buona notizia: il mondo delle belve è finito, ora inizia il mondo degli agnelli.
Vocazione: solo per pochi? Solo per alcuni prescelti? Solo per i consacrati? No... la vocazione è una sola, lasciare la logica vecchia del mondo delle belve, accogliere la novità, la buona notizia del vangelo che rovescia completamente la scala dei valori umani. Si può vivere in modi diversi, in situazioni diverse, in modalità differenti, ma la chiamata di Gesù è per tutti. Ti chiama dove sei (mentre pescavano, gettavano le reti...), nel lavoro che fai, nella famiglia dove vivi, nella società dove sei inserito, non fa differenza di persone, di situazioni, di momenti della vita.
L'occasione da non perdere inizia per tutti con questa chiamata, da quel momento si incomincia a camminare con Lui, con la sua Parola. Occorre solo saperlo ascoltare nel profondo del nostro cuore.
Revisione di vita
- Come ci immaginiamo Dio? Un Dio che benedice i vincenti, quelli a cui va tutto bene? Un Dio che va incontro ai piccoli, ai deboli, a tutti quelli che hanno bisogno? Chi è il mio Dio?
- Rovesciare la scala dei valori di questo mondo. Iniziamo da noi, dal nostro quotidiano? E poi diffondere a macchia d'olio la nuova logica?
- La chiamata, la vocazione: qualcosa di distante o di vicino a me? Chiamati a vivere l'amore... come tradurlo oggi, adesso, nella mia vita?
CPM di Genova