TESTO Cristo è la vera pace!
don Lucio D'Abbraccio don lucio d'abbraccio
Natale del Signore - Messa dell'Aurora (25/12/2023)
Vangelo: Lc 2,15-20
15Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». 16Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
«Un giorno santo è spuntato per noi». Un giorno di grande speranza: oggi è nato il Salvatore dell'umanità! La nascita di un bambino porta normalmente una luce di speranza a quanti lo attendono trepidanti. Quando nacque Gesù nella grotta di Betlemme, una «grande luce» apparve sulla terra; una grande speranza entrò nel cuore di quanti lo attendevano. Non fu certo «grande» alla maniera di questo mondo, perché a vederla, dapprima, furono solo Maria, Giuseppe e alcuni pastori, poi i Magi, il vecchio Simeone, la profetessa Anna: coloro che Dio aveva prescelto. Eppure, nel nascondimento e nel silenzio di quella notte santa, si è accesa per ogni uomo una luce splendida e intramontabile; è venuta nel mondo la grande speranza portatrice di felicità: «il Verbo si è fatto carne e noi abbiamo visto la sua gloria» (cf Gv 1,14)
«Dio è luce - afferma san Giovanni» (cf 1Gv 1,5). Infatti, quando Gesù nacque dalla Vergine Maria, la Luce stessa è venuta nel mondo: «Dio da Dio, Luce da Luce», professiamo nel Credo. In Gesù, scrive sant'Agostino, Dio ha assunto ciò che non era rimanendo ciò che era: «l'onnipotenza entrò in un corpo infantile e non fu sottratta al governo dell'universo” (cf Agostino, Serm 184, 1 sul Natale). Si è fatto uomo Colui che è il creatore dell'uomo per recare al mondo la pace. Per questo, nella notte di Natale, le schiere degli Angeli cantano: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli / e pace in terra agli uomini che egli ama» (cf Lc 2,14).
Ebbene, «oggi una splendida luce è discesa sulla terra». La Luce di Cristo è portatrice di pace. Nella Messa della notte la liturgia eucaristica si è aperta proprio con questo canto: «Oggi la vera pace è scesa per noi dal cielo» (Antifona d'ingresso). Anzi, solo la «grande» luce apparsa in Cristo può donare agli uomini la «vera» pace: ecco perché ogni generazione è chiamata ad accoglierla, ad accogliere il Dio che a Betlemme si è fatto uno di noi.
Questo è il Natale! Evento storico e mistero di amore, che da oltre duemila anni interpella gli uomini e le donne di ogni epoca e di ogni luogo. È il giorno santo in cui rifulge la «grande luce» di Cristo portatrice di pace! Certo, per riconoscerla, per accoglierla ci vuole fede, ci vuole umiltà. L'umiltà di Maria, che ha creduto alla parola del Signore, e ha adorato per prima, china sulla mangiatoia, il Frutto del suo grembo; l'umiltà di Giuseppe, uomo giusto, che ebbe il coraggio della fede e preferì obbedire a Dio piuttosto che tutelare la propria reputazione; l'umiltà dei pastori, dei poveri ed anonimi pastori, che accolsero l'annuncio del messaggero celeste e in fretta raggiunsero la grotta dove trovarono il bambino appena nato e, pieni di stupore, lo adorarono lodando Dio (Vangelo). I piccoli, i poveri in spirito: ecco i protagonisti del Natale, ieri come oggi; i protagonisti di sempre della storia di Dio, i costruttori infaticabili del suo Regno di giustizia, di amore e di pace.
Nel silenzio della notte di Betlemme Gesù nacque e fu accolto da mani premurose. Ed ora, in questo nostro Natale, in cui continua a risuonare il lieto annuncio della sua nascita redentrice, chi è pronto ad aprirgli la porta del cuore? Uomini e donne di questa nostra epoca, anche a noi Cristo viene a portare la luce, anche a noi viene a donare la pace! Ma chi veglia, nella notte del dubbio e dell'incertezza, con il cuore desto e orante? Chi attende l'aurora del giorno nuovo tenendo accesa la fiammella della fede? Chi ha tempo per ascoltare la sua parola e lasciarsi avvolgere dal fascino del suo amore? Sì! È per tutti il suo messaggio di pace; è a tutti che viene ad offrire se stesso come certa speranza di salvezza.
La luce di Cristo, che viene ad illuminare ogni essere umano, possa finalmente rifulgere, e sia consolazione per quanti si trovano nelle tenebre della miseria, dell'ingiustizia, della guerra.
«Venite tutti ad adorare il Signore». Con Maria, Giuseppe e i pastori, con i Magi e la schiera innumerevole di umili adoratori del neonato Bambino, che lungo i secoli hanno accolto il mistero del Natale, anche noi, lasciamo che la luce di questo giorno si diffonda dappertutto: entri nei nostri cuori, rischiari e riscaldi le nostre case, porti serenità e speranza nelle nostre città, dia al mondo la pace. Il Signore, che ha fatto risplendere in Cristo il suo volto di misericordia, ci appaghi della sua felicità e ci renda messaggeri della sua bontà. Amen!