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TESTO Commento su 1Sam 17,45-46

Casa di Preghiera San Biagio FMA   Home Page

Mercoledì della II settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (17/01/2006)

Brano biblico: 1Sam 17,45-46 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Davide rispose al Filisteo: "Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l'asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d'Israele, che tu hai insultato. In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani".

Come vivere questa Parola?

Davide è stato consacrato da Samuele a Betlemme ma ancora non esercita il potere di re. Ha, per ora, un grande ascendente sul cuore di Saul. Ecco, lo persuade a lasciargli prendere la fionda contro Golia, un uomo gigantesco che rappresenta la forte sfida dei Filistei contro l'esercito di Saul. Notevole l'antecedente dialogo tra Saul e Davide: «Tu non puoi andare contro questo filisteo a batterti con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d'armi dalla sua giovinezza». Davide risponde: «Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dell'orso mi li-bererà anche dalle mani di questo filisteo». «Va – acconsente Saul – e il Signore sia con te». Non ci soffermiamo sulla bellezza anche stilistica di tutto il brano ma sull'atteggiamento interiore di Davide, sulla sua fede che si rivela anche da quanto dice a Golia: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l'asta. Io vengo a te nel nome del Signore». È qui il fulcro luminosissimo di questa pagina biblica. La fede vissuta dal giovanissimo Davide sprigiona energia e forza vincente. Il motivo lo cogliamo nel fatto che nasce dal suo cuore ed è una cosa sola col coraggio del suo agire.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi soffermerò a lasciarmi interpellare dalla semplicità di cuore di Davide. Anche nella mia vita ci sono a volte situazioni che sembrano del tutto superiori alle mie forze. Abbattermi? Neppure per sogno! L'importante è che il mio credere non sia solo un fatto intellettivo ma un grido esistenziale e uno stringermi con tutto me stesso a Dio, che è con me e in me.

Benedetto Tu, o Signore! Mia roccia che addestri le mie mani alla guerra, mia fortezza, mio rifugio e mia liberazione mio scudo in cui confido.

La voce di una testimone del XX secolo

Come è bello avere un Padre nel cielo che ci aiuta e ci ama più di noi stessi; un Padre che conosce anche il numero dei capelli del nostro capo! Come amo il Signore!, Lui, che veramente mi ha sempre custodita, ed è accorso ad aiutarmi tutte le volte che io l'ho invocato.
Benedetta Bianchi Porro

 

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