TESTO Commento su Luca 10,38-42
don Giampaolo Centofanti Commento al Vangelo
Martedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (10/10/2023)
Vangelo: Lc 10,38-42
38Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. 39Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. 40Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, 42ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Marta fa cose buone con le proprie forze e i propri criteri e così vuole avere tutto sotto controllo. Ciò le causa ansia, affanno, giudizio sugli altri, persino su Gesù. Insegna persino a Gesù come si fa. Marta non vive così per una chiusura del cuore ma è una creatura in cammino sincero con Gesù e allora si lascia rinnovare dall'amore delicato e sapiente di Gesù. La via che egli le mostra è quella di guardare e vivere ogni cosa non con le proprie forze e i propri criteri ma appoggiandosi sempre più alla grazia di Dio e cercando di guardare ogni cosa dal punto di vista di Dio, ossia secondo i criteri della fede. Ecco che allora Marta si avvede che lei ha la chiamata a servire mentre Maria ha quella ad accogliere Gesù, che altrimenti sarebbe rimasto solo ad aspettare il pranzo. La parte migliore che si è scelta Maria non è meccanicamente la preghiera ma la volontà di Dio che nel suo caso in quell'episodio è la preghiera. È la volontà di Dio il bene sicuro da cercare, il bene solido che rimane e nessuno ci può davvero togliere.