TESTO Commento su Luca 10,1-12
don Giampaolo Centofanti Commento al Vangelo
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Giovedì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (05/10/2023)
Vangelo: Lc 10,1-12
1Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! 3Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 5In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. 6Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 8Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, 9guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. 10Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: 11“Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. 12Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
Qualcuno potrebbe pensare che la messe è scarsa perché la fede interessa a meno gente invece ognuno può essere accolto, accompagnato, nella propria vita secondo il proprio cammino. Inoltre Gesù non accusa la gente perché comprende che senza aiuti nessuno, nemmeno lui, potrebbe crescere. Dunque bisogna pregare perché Dio mandi operai per la crescita secondo la sua sapienza di ciascuno. Che dono accorgersi che Dio manda persone ad aiutarci! Anche se nel tempo si comprende meglio che tipo di aiuto può dare ciascuno questa apertura alla grazia da ovunque venga è decisiva. Quanta vita si può perdere persino per distrazione. Allo stesso modo anche noi possiamo essere mandati da Dio specie dove cerchiamo la sua volontà. Li siamo più importanti di San Francesco perché Dio ha inviato noi e non lui. E appunto cercare la volontà di Dio significa in un cammino graduale cercare il vero bene degli altri e non il nostro tornaconto, non essere attaccati nemmeno ad un granello di polvere della vita altrui.