TESTO Commento su Marco 1,29-39
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Mercoledì della I settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (11/01/2006)
Vangelo: Mc 1,29-39

29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
Dalla Parola del giorno
La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli.
Come vivere questa Parola?
Quando parlano a Gesù di questa donna malata, senza indugio Egli le si accosta. E il gesto di prenderla per mano esplicita, quasi con la forza del simbolo, quella corrente di energia divina che dal Signore raggiunge la donna. C'è un chinarsi su di lei, un toccarla, un manifestare l'infinita compassione e misericordia nell'umanissimo, tenero gesto del prenderla per mano. La febbre, a questo punto, se ne deve andare. È pure tanto significativo che la donna, nella consapevolezza immediata della sua guarigione, non se ne sta con le mani in mano, ma si mette a servire Gesù e quelli che lo avevano accompagnato. E non è l'amore semplice e gioioso che si fa servizio il segreto dell'"uscita di sicurezza"? Esci da te; la smetti di preoccuparti delle cose tue e fai attenzione agli altri, a quello di cui hanno bisogno. Tu, guarito dall'Amore, ti fari "servo" per amore!
Oggi, nella mia pausa contemplativa, visualizzo questa scena così familiare e semplice. Posso mettermi al posto della donna ammalata. Ecco, sono in balia della febbre. Forse si tratta di un sentimento negativo che mi tormenta, mi fa guardare con sospetto, con irritazione, con malevolenza e voglia di "ripicca" qualche persona. Forse è una forsennata bramosia di primeggiare, di "brillare" più degli altri. Forse è cupidigia di possedere qualcosa o qualcuno.
Da questa febbre, liberami, Signore. Prendimi per mano e toccami dentro il cuore. Io credo in Te. Mi fido di Te. Tu guariscimi e abilitami a servire per amore.
La voce di uno scrittore e poeta
Gesù è Dio, quando il discepolo lo chiama, dominerà i venti malefici. E tu, appena troverai un momento di respiro in mezzo agli attacchi del nemico, glorifica chi ti ha salvato.
Filoteo il Sinaita