PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Matteo 22,34-40

don Giampaolo Centofanti   Commento al Vangelo

don Giampaolo Centofanti è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

Venerdì della XX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (25/08/2023)

Vangelo: Mt 22,34-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 22,34-40

34Allora i farisei, avendo udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 35e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». 37Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38Questo è il grande e primo comandamento. 39Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 40Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

In un brano parallelo di un altro evangelista Gesù dice al dottore della legge che non è lontano dal Regno di Dio. Infatti questo fariseo non si perde nella casistica delle mille leggi e leggine che proprio i farisei coltivavano in maniera almeno talora variamente formalistica ma invece chiede il senso dei comandamenti. Questo è un dono ed un aspetto fondamentale: non vivere di cose da fare, che non aprono il cuore, e dunque non possono che appesantire ma cercare il senso autentico della vita. E qui vediamo anche il mistero di Dio, infinito, ricco di infinite sfumature eppure che può cominciare a manifestarsi più esplicitamente con pochissime parole, in un'eucaristia. Un piccolo seme che viene a misura del cammino graduale di ciascuno e accolto dalla persona che lo riceve in dono cresce gradualmente secondo l'autentico cammino di quella persona stessa. Quindi è la parola che viene, salva, dà vita, parla e si rivela quando viene accolta. È Dio che ci apre al dialogo con lui, superando le barriere dell'invisibile. E così da un lato Dio non lo vediamo ma dall'altro lato non vediamo niente e nessuno meglio di lui e solo in lui ogni cosa perché lui viene nello Spirito e ci tocca il cuore come nessuno può fare, neanche noi in noi stessi senza di lui. E dunque amerai non è un imperativo ma un futuro ossia un dono che viene sempre più quando ho accolto. Nodi che si sciolgono, strade che si aprono. Possiamo anche osservare che in questa parola sotto certi aspetti è insito un comando, ossia essa opera ciò che Dio vuole, non torna a lui senza effetto. L'amore può essere solo così: un dono liberamente elargito e liberamente accolto. Dove c'è condizionamento vario non vi è libertà e non vi può essere amore. Dio ci ama senza condizioni. E questa è la pace e la gioia di essere suoi figli: che la nostra piena realizzazione è amare ed essere amati. Solo su questa via ogni bene lo riconosciamo, lo godiamo, lo lasciamo crescere verso la pienezza.

 

Ricerca avanzata  (54934 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: