TESTO Commento su Matteo 10,34-11,1
don Giampaolo Centofanti Commento al Vangelo
Lunedì della XV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (17/07/2023)
Vangelo: Mt 10,34-11,1
Gesù non è venuto a portare paci fasulle ma la vera, profonda, che libera da tante sedicenti paci, unità, bontà, che in mille modi opprimono qualcuno perché dettate da interessi, schemi, alleanze di potere. Solo in Dio questo è possibile per cui mettendo qualcuno o qualcosa sopra Dio già si vive uno squilibrio, una stortura e quindi qualcosa di falsato che fa male a sé e agli altri. Tipico esempio l'amore variamente possessivo, soffocante, per il figlio.
Per queste vie il cuore non lascia che la grazia metta in sé ogni cosa al giusto posto, con la giusta accoglienza. Non interessa accogliere ciascuno come dono di Dio, sempre più attenti a riconoscerlo. E dunque rischiando di perdere tanta grazia.
La sequela di Gesù orienta gradualmente a mettere i giusti nomi alle cose mentre il mettere quelli sbagliati è tipico di certi poteri, come per esempio ogni forma di dittatura, ma anche come appunto può fare chi non si lascia aprire il cuore dalla grazia quando essa viene, e come può accadere per esempio anche a chi vuole seguire Gesù ma senza, in un graduale cammino, cercare di farsi aiutare, per esempio da un padre spirituale. Infatti nessuno è mai salito sul santo monte della fede da solo, persino Gesù chiama fratello, sorella e madre chi fa la volontà di Dio, ossia anche lui è cresciuto con l'aiuto degli altri.