TESTO Commento su Matteo 8,5-17
don Giampaolo Centofanti Commento al Vangelo
Sabato della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (01/07/2023)
Vangelo: Mt 8,5-17
Perché Gesù osserva non di rado che un certo straniero ha più fede di un certo ebreo? Perché lo straniero non pensa di sapere già tutto ma guarda ad un mondo nuovo con l'apertura di cuore del neofita. Invece lungo il cammino si può finire per dare per acquisite sempre più cose senza lasciarsi aprire dalla grazia ad una loro sempre più profonda e quindi anche in parte modificabile scoperta. Il neofita ha sete di questa luce che viene ad aprire nuovi orizzonti. Ecco bisognerebbe sempre alimentare questa sete perché Dio è infinito e non finiremo mai di accoglierlo più pienamente e anche di comprenderlo meglio. Talora si sente qualcuno affermare che non si può disturbare Dio per piccole richieste invece questo brano mostra che a Gesù possiamo chiedere cose grandissime e cose piccole come la guarigione dalla febbre. I miracoli sono sempre infiniti. Grazie infinite per chi le riceve e per tutti. Gesù guariva con la parola perché essa è un seme di grazia come una eucarestia, che porta verso il suo pieno compimento, facendo risorgere tutto l'uomo. Bella questa immagine di Gesù che si carica delle nostre infermità perché lui non guariva funzionalmente con un colpo di bacchetta magica ma con un amore profondo e partecipe che davvero si faceva carico della vita di quella persona con le sue gioie e i suoi dolori, le sue difficoltà, i suoi limiti, guarendola da dentro perché questo è il mistero meraviglioso: Gesù viene in noi sempre più e vive la nostra stessa vita è un altro noi stessi e da dentro, con amore delicatezza, ci aiuta a superare le difficoltà, ad aprirci a strade nuove.