TESTO Commento su Matteo 6,7-15
don Giampaolo Centofanti Commento al Vangelo
Giovedì della XI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (22/06/2023)
Vangelo: Mt 6,7-15
Il Padre nostro è il credo di Gesù, la sua professione di fede. La grazia porta gradualmente nella preghiera, dunque subito insegna a lasciarsi portare dalla grazia pregando come e quanto si matura davvero, liberamente, con semplicità e buonsenso nella fede, senza forzature, sensi di colpa... Dio è creatore e Padre buono.
Poi insegna ad invocare i doni della fede, della speranza, della carità, che non è un amore solo orizzontale ma un amore gradualmente vissuto in Dio, nella sua volontà, opera e potenza, nella comunione del cielo e della terra. Poi ci insegna a chiedere ogni bene spirituale, umano, materiale, affidati alla sua provvidenza. Tutto viene da Dio, dalla sua grazia, Gesù è in noi in mezzo a noi, è il pane della vita, è semplice e buono come il pane, gioioso, vivo, come il vino.
Poi ci insegna a invocare il dono della misericordia, da lui ricevuto e donato agli altri, in uno scambio reciproco.
Qui pongo una domanda: il non indurci in tentazione non può significare che appunto Gesù ci insegna a chiedere ogni bene nella fiducia che Dio prende il buono delle nostre preghiere, non ci darà certo cose che ci fanno male. E ci insegna a chiedere in questo modo. Poi ci insegna a chiedere la liberazione dal male, dalle sue superbie, menzogne, inganni...