TESTO Commento su Giovanni 19,25-34
don Giampaolo Centofanti Commento al Vangelo
Maria Madre della Chiesa (29/05/2023)
Vangelo: Gv 19,25-34
25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. 26Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». 27Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
28Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». 29Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
31Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. 32Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. 33Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
Un aspetto lungo la graduale sequela di Gesù è la scoperta di Maria, nostra madre amorevole e potentissima. Il motivo è semplice: ce l'ha data Gesù stesso. Ed è meraviglioso osservare che l'unica volta che Cristo la chiama madre è quando la chiama madre di Giovanni. Non vuole tenere solo per sé la maternità di Maria.
La ricchezza di sfumature della vita di Gesù la vediamo anche qui. Gesù chiede al Padre che passi da lui questo calice liberando anche noi da tante visuali fasulle. Ma poi sulla croce esprime la sete di donarsi fino in fondo, di stare vicino alle sofferenze di ogni uomo. Lui Dio, ha subito ogni umiliazione, tanti dolori, abbandono... Non è il successo terreno il metro di valutazione.