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TESTO La pienezza del potere di Cristo affidata a noi: Chiesa

diac. Vito Calella

Ascensione del Signore (Anno A) (21/05/2023)

Vangelo: Mt 28,16-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 28,16-20

16Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. 18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Il potere e l'autorità di Cristo risuscitato su tutte le cose

Oggi siamo invitati a riconoscere la sovranità di Gesù Cristo risuscitato sull'intero universo creato e a sperimentare il suo potere di riscattare ogni esistenza umana perduta e sofferente, perché, per volontà di Dio Padre, ci ha donato lo Spirito Santo ed è già vittorioso su tutte le forze del male. Nel Vangelo Cristo risuscitato disse agli undici apostoli e dice a noi oggi: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra» (Mt 28,18). La seconda preghiera di apertura della lettera agli Efesini (Ef 1,15-23) amplifica la verità della sovranità cosmica di Gesù Cristo e ci dà la certezza del suo potere vittorioso su tutte le forze del male che ostacolano la vita dell'umanità. Dio Padre ha dimostrato la potenza, l'efficacia, il potere e la forza dello Spirito Santo «in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli» (Ef 1,20). La parola di Dio, per mezzo dell'apostolo Paolo, aveva già annunciato che «la speranza non delude, perché il dono dell'amore gratuito è stato effuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,5). Se crediamo veramente «nella potenza [dello Spirito Santo] in favore di noi che crediamo» (Ef 1,19), oggi vogliamo «prostrarci davanti a Cristo risuscitato» (Mt 28,17a), nonostante che «alcuni di noi possano ancora dubitare» (Mt 28,17b), o «essere privi di fede e duri di cuore» (Mc 16,14).

Vogliamo chiedere a Dio Padre «che illumini gli occhi del nostro cuore, perché conosciamo la speranza alla quale ci chiama, per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi» (Ef 1,18 -19), perché crediamo che Dio Padre «ha fatto sedere alla sua destra nei cieli» il suo Figlio amato, glorificato e vivente in eterno, poiché già vittorioso «al di sopra di ogni Principato e Potenza, al di sopra di ogni Forza e Dominazione e di ogni nome che viene nominato non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro» (Ef 1,21).

L'autore della lettera agli Efesini sta affermando la potenza vittoriosa di Cristo risuscitato su tutti gli spiriti buoni e caduti, angeli e demoni, secondo la cultura ebraica del suo tempo. Per noi, i moderni «Principati, Potenze, Forze, Denominazioni», che condizionano negativamente la nostra vita quotidiana, possono essere i seguenti:

- il sistema finanziario e la mentalità moderna, basata sull'idolatria del denaro;

- la fiducia nel potere delle armi per far prevalere gli interessi egoistici dei più potenti di questo mondo;

- il sistema economico del consumismo, che riduce l'ideale della dignità umana al suo potere d'acquisto, in quanto la persona è ridotta a diventare un perfetto consumatore di beni materiali;

- la felicità chiamata “edonismo”, cioè la soddisfazione immediata dei desideri egoistici della natura umana, correndo il rischio di usare e abusare degli altri e di tutto ciò che la natura ci offre per vivere bene in questo mondo;

- l'illusione dell'autorealizzazione individuale senza voler discernere la vocazione che Dio ha pensato per ognuno di noi, perché ciascino è tentato di rincorrere i propri progetti di prosperità economica, senza curarsi del progetto del Regno di Dio Padre da realizzare qui ed ora in questo mondo con il proprio contributo.

Ascoltando línizio del libro di “Atti degli Apostoli”, Cristo risuscitato apparve agli undici per un tempo speciale, simboleggiato dai «quaranta giorni», con l'unico scopo di «istruire e parlare del regno di Dio» (At 1,3). Il gruppo degli apostoli ebbe la grazia di percepire la potenza vittoriosa di Gesù risuscitato e ha sperava in un tocco di magia per la restaurazione del Regno di Dio, immaginato ancora come un ritorno all'antico splendore del Regno di Israele: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?» (At 1,6).

Per quanto possa sembrare incredibile, la potenza vittoriosa di Cristo risuscitato, finalizzata a realizzare il Regno del Padre nella storia umana, avviene attraverso la Chiesa!

L'ascensione al cielo di Gesù, che corrisponde alla sua ultima apparizione, è la nostra promozione, come Chiesa, ad essere discepoli e missionari, nonostante le nostre debolezze, perché confidiamo nell'azione dello Spirito Santo.

La Chiesa è il corpo di Cristo, di cui egli è il capo; è la sua pienezza di colui che tutto compie sotto ogni aspetto (cfr Ef 1,23).

Gesù Cristo risuscitato, per volontà del Padre, non esercita “in solitaria”, con un tocco di magia, il suo potere vittorioso sull'intero universo creato e su tutta l'umanità di questo mondo!

La Chiesa è lo strumento necessario perché la pienezza della potenza vittoriosa di Cristo sia riconosciuta e attuata nella storia dell'umanità. La Chiesa è lo strumento necessario affinché il Regno di Dio Padre si realizzi effettivamente nella storia umana.

«La Chiesa, fornita dei doni del suo fondatore e osservando fedelmente i suoi precetti di carità, umiltà e abnegazione, riceve la missione di annunciare e instaurare in tutte le genti il Regno di Cristo e di Dio e di questo Regno costituisce in terra il germe e l'inizio» (Lumen Gentium n. 5/290).

La Chiesa è ognuno di noi, in comunione con tutti i fratelli e le sorelle che credono in Gesù Cristo morto e risuscitato. È comunione e non divisione e settarismo tra fratelli e sorelle che condividono la stessa fede e lo stesso battesimo.

La Chiesa è la nostra comunità cristiana, sinodale e solidale con altre comunità disseminate nel mondo, appartenenti non solo alla Chiesa cattolica, ma anche ad altre Chiese, i cui pastori si preoccupano veramente dell'evangelizzazione e non dell'affare economico offerto dalla religione.

Si comprende allora l'invito di Gesù agli apostoli a confidare nella forza dello Spirito Santo per compiere questa missione: «Riceverete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, affinché siate miei testimoni a Gerusalemme, in tutta Giudea e Samaria e fino ai confini di tutta la terra» (At 1,8).

Accogliamo l'invito di Gesù risuscitato ad essere uniti e impegnati nella missione di evangelizzare, celebrare i sacramenti e praticare le opere di carità nel mondo.

Gesù risuscitato ci dice: «Andate e ammaestrate tutte le genti» (Mt 28,19a).

È un invito ad evangelizzare, confidando nella presenza viva e vera di Cristo risuscitato, fino alla fine dei tempi, nella potente forza della Parola di Dio contenuta nelle Sacre Scritture.

Gesù Risuscitato ci invita a «battezzare tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo!» (Mt 28,19b).

È un invito ad investire le nostre forze nella celebrazione dei sacramenti dell'iniziazione cristiana, il primo dei quali è il Battesimo, la cui esperienza si rinnova ogni giorno, permettendoci di vivere una vita secondo lo Spirito Santo (Crisma), sentendoci membra vive e attive del corpo ecclesiale della Chiesa, poiché riconosciamo la presenza viva e vera di Cristo risuscitato, capo del corpo, fino alla fine dei tempi, nel dono dell'Eucaristia.

Gesù risuscitato ci invita ad «insegnare a tutte le genti ad osservare tutto ciò che ci ha comandato» (Mt 28,19c).

È un invito a mettere in pratica il comandamento dell'amore: «Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi» (Gv 13,34). «Infatti tutta la legge si riassume in questo unico comandamento: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”» (Gal 5,14; Rm 13,9b).

L'amore per il prossimo ci porta a riconoscere la presenza viva e vera di Cristo risuscitato, a cominciare dai più poveri e sofferenti, perché ogni volta che diamo da mangiare agli affamati, diamo da bere agli assetati, accogliamo i migranti e senzatetto, condividendo ciò che abbiamo e ciò che siamo con i più poveri, visitialo malati e carcerati, andiamo incontro ai tossicodipendenti e alcolisti, «lo abbiamo fatto per lui» (Mt 25,39).

 

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