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TESTO Vado a prepararvi un posto

don Michele Cerutti

V Domenica di Pasqua (Anno A) (07/05/2023)

Vangelo: Gv 14,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,1-12

1Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? 3Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. 4E del luogo dove io vado, conoscete la via».

5Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». 6Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.

Qualche giorno fa dopo la benedizione di una urna al cimitero qualcuno si domandava chissà che cosa c'è di là. Un'altra persona rispondeva nessuno è venuto a spiegarci cosa succede dall'altra parte.
C'è questa espressione che fuga ogni dubbio e il Vangelo la presenta questa domenica: “Vado a prepararvi un posto”. In una vita segnata a volte da gioie altre volte da sofferenze questa affermazione di Gesù è consolante.
“Vado a prepararvi un posto” mi sento risuonare in questi giorni dove alcune persone che conosco sono segnate dalla malattia.
Il nostro camminare su questa terra ha una meta a cui dobbiamo guardare. Lo abbiamo sentito nel giorno di Pasqua quando Paolo affermava ad una delle comunità: “Guardate le cose di lassù”.
Vuol dire camminare guardando bene la realtà che ci circonda, ma nello stesso tempo senza dimenticare che siamo indirizzati verso una dimensione Altra che non è ignota, ma è predisposto da chi ci ha dimostrato il suo Amore donandosi completamente.
A noi è chiesto di crescere nella fede e nella carità per assicurarci questo posto.
Sulla carità la Chiesa sta muovendo i suoi primi passi e assistita dallo Spirito procede a configurarsi nel servizio ai fratelli. L'assistenza alle vedove diventa un nodo cruciale.
Le comunità ebraiche che vivevano in Grecia vedono molti anziani emigrare negli ultimi anni della loro vita a Gerusalemme e attendere lì le tappe finali della loro esistenza. Tra questi vi sono quelli che si convertono alla fede cristiana. Una volta deceduti molti lasciano le loro mogli vedove e allora inizia a esserci il problema di assistenza. Così anche nelle comunità cristiane questo problema si fa sentire nella sua portata.
Certo tale servizio richiede un'organizzazione attenta che però richiede molto tempo che occorre sacrificare alla predicazione.
Gli apostoli pressati, tuttavia, da queste richieste ravvisano la necessità di mettere a disposizione delle figure preposte che vengono definite diaconi.
Sono chiamati nel gestire la carità in senso più materiale.
La preoccupazione della Chiesa già nei suoi primi passi è gestire la dimensione di attenzione ai fratelli senza per questo divenire una ONG, ma per essere invece specchio dell'amore di Dio.
Nella domenica in cui siamo invitati a pregare per le vocazioni sosteniamo i diaconi ovvero coloro che fanno un servizio importante nella Chiesa che tramuta in Carità la predicazione.
Essi sono chiamati essenzialmente a questo, ma nello stesso tempo affiancano anche nell'annuncio i discepoli, come ci indica gli Atti degli Apostoli nelle pagine che seguono.
Perché la carità non è un aspetto orizzontale, ma diviene sempre accompagnato dalla predicazione perché rende quest'ultima più concreta.
La realtà della diaconia diventa quindi la cartina tornasole della nostra fede e ci aiuta a proclamare le meraviglie che il Signore compie.
Abbiamo pregato domenica scorsa per le vocazioni in questa domenica preghiamo perché nella Chiesa non manchino mai diaconi nel servizio della Carità e della predicazione.

 

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