TESTO Commento su Is 9,2
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III Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (27/01/2002)
Brano biblico: Is 9,2
12Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, 13lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
15Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
16Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta.
17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
18Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 19E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». 20Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. 21Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. 22Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
23Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.
Forma breve (Mt 4,12-17)
12Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, 13lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
15Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
16Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta.
17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Dalla Parola del giorno
Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide la preda.
Come vivere questa Parola?
La prima lettura di oggi ci propone un versetto davvero domenicale. Un testo esaltante grazie al quale siamo introdotti con forza nell'atmosfera di esultanza tipica del dies Domini, dell'ottavo giorno, della pienezza, della Risurrezione. Fare esperienza del "Regno dei cieli che è qui", come ci annuncia Gesù nel vangelo, è appunto accorgersi e celebrare una vita trasformata dalla notte al giorno, dalle tenebre alla luce, dalle "cose di prima" alla novità di adesso. Ma cosa è richiesto perché ci avvenga questa liberazione? Gesù riassume tutto in un unico, pressante invito: "Convertitevi". E i discepoli, primi chiamati, subito accolgono questo invito lasciando: innanzitutto le proprie occupazioni (le reti), poi i propri beni (la barca), fin'anche i propri affetti (il padre sulla barca), per seguire Colui che ha ordinato loro: "Qui dietro a me". Convertirsi allora è farsi trovare "qui" (e non là, altrove da Gesù) dietro al Signore, percorrendo le sue vie, guidati passo passo da Lui, come suoi discepoli, ossia come gente che ha tutto da imparare da Lui. Lasciare tutto allora sarà solo il riconoscimento pieno d'amore che nulla davvero ci giova, nulla ci guadagna la felicità, se non la fedeltà alla sequela di Lui.
Nel cuore abitato dalla sua chiamata oggi ripeterò con S.Paolo: "Tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in Lui" (Fil 3,8).
La voce di un piccolo del Regno
Guardandoci da Satana, il quale non vuole che l'uomo abbia la mente e il cuore rivolti a Dio, non abbiamo da fare altro che seguire la volontà del Signore e piacere unicamente a Lui.
S. Francesco