TESTO Commento su 1Sam 16,1.4.6-7.10-13; Sal 22; Ef 5,8-14; Gv 9,1-41
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IV Domenica di Quaresima - Laetare (Anno A) (19/03/2023)
Vangelo: 1Sam 16,1.4.6-7.10-13; Sal 22; Ef 5,8-14; Gv 9,1-41
In quel tempo, Gesù 1passando, vide un uomo cieco dalla nascita 2e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». 3Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. 4Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. 5Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». 6Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe» – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
8Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». 9Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». 10Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». 11Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». 12Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so».
13Condussero dai farisei quello che era stato cieco: 14era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». 16Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. 17Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!».
18Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. 19E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». 20I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; 21ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». 22Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. 23Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!».
24Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». 25Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». 26Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». 27Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». 28Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! 29Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». 30Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. 31Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. 32Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. 33Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». 34Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
35Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». 36Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». 37Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». 38Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.
39Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». 40Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». 41Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane».
Forma breve (Gv 9, 1.6-9.13-17.34-38):
In quel tempo, Gesù 1passando, vide un uomo cieco dalla nascita; 6sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe» – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
8Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». 9Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!».
13Condussero dai farisei quello che era stato cieco: 14era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». 16Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. 17Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!».
34Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
35Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». 36Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». 37Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». 38Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.
La liturgia di questa IV domenica, invita noi a rallegrarci e gioire, perché la nostra madre Chiesa, ci sazia di consolazioni, in quanto redenti da Gesù Cristo, l'Unigenito Figlio Dio, nato, secondo la carne da Maria di Nazaret.
Con l'unzione battesimale l'uomo peccatore rinasce a nuova vita: la vita cristiana. Questa vita è un lungo catecumeno: una crescita lenta della luce, ricevuta nel Battesimo, che risplenderà con pienezza, con la seconda venuta del Cristo, luce del mondo.
Questa domenica è caratterizzata da due segni catecumenali: “ la luce” e “ l'olio”, segni ricorrenti nella liturgia battesimale, comò lo è stato “l'acqua” la scorsa domenica, perché si proclami con convinzione “ credo” durante la veglia Pasquale.
La prima delle tre letture della liturgia odierna della parola, è tratta dal sedicesimo libro del 1 Sam. In essa è narrato l'episodio della consacrazione di Davide a re d'Israele, per ordine di Dio: “ ti ordino di andare da Iesse il Betlemita, perché tra i suoi figli Ho scelto un re. Samuele, tenendo presente il criterio dell'agire di Dio: “ Io non guardo ciò che guarda l'uomo”, riempie d'olio il suo corno e parte.
Nessuno dei figli di Iesse, in quel momento presenti a Betlemme è il prescelto da Dio, per essere unto. Pertanto l'uomo di Dio chiede a Iesse: “ Sono qui tutti i tuoi giovani?”. Alla risposta che mancava il più giovane occupato “ a pascolare il gregge”. Senza esitare Samuele ordina: “ manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto”. Giunto Davide il Signore ordina al profeta di ungerlo in presenza dei fratelli.
Il Salmo della liturgia odierna, con molta probabilità, veniva studiato a memoria dai catecumeni agli inizi del cristianesimo, perché contiene i segni tipici dell'iniziazione cristiana. L'acqua del battesimo ( ad acque tranquille), l'olio crismale ( cospargi di olio pilo mio capo), la mensa eucaristica ( davanti a me prepari una mensa).
Nella seconda lettura, Paolo di Tarso, nella lettura proclamata, ci presenta la dottrina del battesimo e le conseguenze di apparenza alla Chiesa. Egli non esita ad affermare, che, chi è diventato discepolo di Cristo, è passato dalle tenebre alla luce: luce di cui tutti i battezzati sono figli, perché testimoni del figlio del falegname di Nazaret, in quanto da lui illuminati. Perciò non ci possiamo e non dobbiamo addormentarci fingendo di dimenticare.
Il Vangelo, che abbiamo ascoltato, ci riferisce che Gesù, nel contesto della festa ebraica dei “Tabernacoli”, memoria ancor viva del tempo trascorso nel deserto, compie uno dei suoi segni: apre gli occhi di un cieco nato, usando l'acqua della piscina di Siloe ( che significa inviato) ingiungendo al cieco: “ va a lavarti nella piscina di Siloe”.
Anche in questo brano individuiamo il catechismo dei neo catecumeni: sono invitati a riconoscere Gesù inviato dal Padre; come profeta; dal cieco nato definito come “ colui che viene da Dio” e lo proclama “ Figlio dell'uomo e Signore ( appellativi del Messia ); e per finire “ io credo, Signore!”
In questo brano sono descritte due tipi di cecità un tipo di cecità naturale e un tipo di cecità intellettuale ( quella dei farisei ) che si ostinano a rimanere ciechi perché rifiutano di riconoscere l'Inviato di Dio” come “ Luce del mondo”.
Revisione di vita
- Siamo di quelli, in famiglia e in società, che chiariscono le verità di fede a quanti sono titubanti o agnostici?
- Nella lotta quotidiana contro il divisore riusciamo sempre rinunciare, con decisione rimanendo fedeli ai nostri impegni battesimali ‘
- Ci dimentichiamo che siamo stati unti per essere sacerdoti, profeti e re?
Marinella ed Efisio Murgia di Cagliari.