TESTO Sale della terra e luce del mondo
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V Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (05/02/2023)
Vangelo: Mt 5,13-16
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «13Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
14Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, 15né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. 16Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Le due immagini del sale e della luce sono davvero bellissime. Dopo venti secoli di cammino non perdono la loro forza e la loro attualità. Vorrei proporre tre brevi sottolineature.
Prima di tutto mi sembra importante chiarire che le parole del maestro non esprimono un desiderio o un comando, ma un fatto. Gesù non dice: “Voi sarete” o “Voi dovete essere...”, ma: “Voi siete...”. Siamo sale e luce. Prima di tutto si tratta di un annuncio, di una buona notizia: anche se la tua vita è complicata e non sai da che parte prendere, ricorda sempre che sei sale e luce, sei figlio del Padre del cielo, hai il sapore dell'Eterno sulla pelle e la luce dei cieli nelle arterie.
Mi sembra molto importante sottolineare anche che i verbi utilizzati da Gesù sono al plurale, il maestro parla ai discepoli, alla prima comunità. È la sua Chiesa che deve continuamente rinnovarsi per essere sale e luce. La comunità cristiana deve essere il luogo dove tutti possono trovare il sapore della vita e un bagliore di speranza per continuare a camminare.
La terza sottolineatura è l'universalità: sale della terra e luce del mondo, dice Gesù. Non per pochi o per qualcuno, ma per tutti. Il maestro dice chiaramente che dobbiamo risplendere davanti agli uomini, non per essere stimati e ammirati, ma per la gloria di Dio. Il cammino per insaporire e illuminare il mondo passa attraverso le nostre opere buone per la gloria di Dio. Matteo è molto concreto e vuole metterci in guardia da un cristianesimo di molte parole, riunioni, documenti, programmazioni e pianificazioni...
I nostri gruppi parrocchiali sono sale e luce nei nostri quartieri?
La nostra presenza insaporisce e illumina la vita sociale dei nostri paesi o delle nostre città?
Il nostro stile di vita conserva il fascino e la libertà di Gesù di Nazareth?
Un abbraccio
don Roberto
Approfitto di questo spazio per condividere la pubblicazione del mio nuovo libro edito da Ancora: “Una carezza per tutti”. Si tratta di una riflessione sulle mani di Gesù nel Vangelo di Marco. Il Dio eterno e invisibile ha preso carne nella nostra carne, la sua passione d'amore continua a vibrare nella storia attraverso le nostre mani. Non dobbiamo dimenticarlo mai: siamo discepoli di un Dio che ha una carezza per tutti.