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TESTO Cristo RE, centro del cosmo e della storia

don Roberto Rossi   Parrocchia Regina Pacis

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XXXIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) - Cristo Re (20/11/2022)

Vangelo: Lc 23,35-43 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 23,35-43

In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] 35il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». 36Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto 37e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». 38Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». 40L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». 42E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». 43Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Il Signore Gesù non finisce di stupirci. Possiamo dire che ha avuto del coraggio: ha fatto entrare nel suo regno, nel suo paradiso il ladrone che stava morendo accanto lui e che, anziché bestemmiare per la sua sorte e disperarsi come l'altro, si rivolge a Gesù, perché lo sente davvero vicino al suo dolore, partecipe della stessa sofferenza, ma lo percepisce innocente e santo... A Lui si rivolge con una fede unica: “Ricordati di me quando sarai nel tuo regno”. E Gesù a lui: “Oggi sarai con me in paradiso”. Qualcuno ha detto che è il primo santo, proclamato tale, canonizzato da Gesù stesso in quel momento tragico e santo, che tutti stanno vivendo sul calvario. Si dice che un parroco, colpito particolarmente dalla misericordia di Gesù e dalla fiducia di questo ladro che Gesù stesso santifica, aveva pensato di intitolare la sua parrocchia al ‘buon ladrone'. Cos'era successo a Gesù? Quando arrestano Gesù, lo portano davanti a Pilato e lui chiede: “Cosa hai fatto? I tuoi ti hanno portato qui da me dicendo che tu ti sei proclamato ‘re', ma tu sei re?” Risponde Gesù: “Tu lo dici: io sono re, ma il mio regno non è di questo mondo”.

Pilato fece scrivere sulla croce, sopra il capo di Gesù. l'iscrizione in tre lingue: ‘Gesù Nazareno, Re dei Giudei'.Gesù offre tutta la sua vita nella morte e nella risurrezione, come vero re. Cristo Gesù è nostro re perché ci ha conquistati, salvati, redenti, ci ha fatti suoi. Così oggi celebriamo la festa di Cristo Re, re dell'universo. Da sempre Lui è re. È scritto nel libro santo: “Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui e in vista di lui. Egli era in principio, presso Dio, tutto è stato fatto per mezzo di lui... In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini... Egli è prima di tutte le cose e tutti in due sussistono”. L'apostolo Paolo, che si è sentito conquistato da Cristo, amato da lui, sembra non avere parole sufficienti quando scrive i suoi grandi inni di contemplazione di Cristo. Così nella lettera ai Colossesi: “È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, per mezzo del quale abbiamo la redenzione. Egli è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili:Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono. Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.

Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose. È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui ogni pienezza. Gesù, è nostro re, perché nostro Dio e nostro salvatore; ci ha conquistati, ci ha fatti suoi; siamo suoi come umanità, come Chiesa, come persone. Sull'esempio di San Paolo, anche noi possiamo proclamare: “Mi ha salvato, mi ha chiamato, ha dato tutto se stesso per me”. Gesù è il re pastore che è venuto a salvare ogni uomo, ogni pecora smarrita, è venuto a salvare anche me, con l'amore infinito della sua morte e con la potenza della sua risurrezione. Sono suo... Voglio essere suo? Sono felice di essere suo? Ho la fierezza di dichiararmi cristiano, cioè di Cristo, cioè suo? Diveniamo così partecipi del regno di Gesù, della sua vita, di quella vita nuova che ha portato sulla terra: l'amore, l'amore verso il prossimo, il servizio, il dono di sé, la vita costruita e donata per amore. Dice Gesù, parlando di sè ed esortando tutti noi: “Chi è il più grande si faccia servo. Sono venuto non per essere servito ma per servire”. Servire è regnare, amare è regnare.

Cristo Gesù è il vero Re perché ha amato, ama e ci amerà sempre. E ci coinvolge in questo amore sulla terra e nella beatitudine dell'eternità. Paolo VI, un grande contemplativo di Cristo, in un suo memorabile incontro coi giovani, afferma: “Io non finirei mai di parlare di Lui. Egli è il rivelatore di Dio invisibile, è il primogenito d'ogni creatura, è il fondamento d'ogni cosa; Egli è il Maestro dell'umanità, è il Redentore; Egli è nato, è morto, è risorto per noi; Egli è il centro della storia e del mondo; Egli è Colui che ci conosce e che ci ama; Egli è il compagno e l'amico della nostra vita; Egli è l'uomo del dolore e della speranza; è Colui che deve venire e che deve un giorno essere il nostro giudice e, noi speriamo, la pienezza eterna della nostra esistenza, la nostra felicità. Egli è la luce, è la verità, anzi: Egli è «la via, la verità e la vita». Egli è il Pane, la fonte d'acqua viva per la nostra fame e per la nostra sete; Egli è il Pastore, la nostra guida, il nostro esempio, il nostro conforto, il nostro fratello. Come noi, e più di noi, Egli è stato piccolo, povero, umiliato, lavoratore, disgraziato e paziente. Per noi, Egli ha parlato, ha compiuto miracoli, ha fondato un regno nuovo, dove i poveri sono beati, dove la pace è principio di convivenza, dove i puri di cuore ed i piangenti sono esaltati e consolati, dove quelli che aspirano alla giustizia sono rivendicati, dove i peccatori possono essere perdonati, dove tutti sono fratelli”.

 

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