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TESTO Oggi devo fermarmi a casa tua

don Roberto Seregni   Home Page

XXXI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (30/10/2022)

Vangelo: Lc 19,1-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù 1entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, 2quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, 3cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. 4Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. 5Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». 6Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. 7Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». 8Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». 9Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. 10Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Zaccheo deve scendere. Scendere dall'albero, scendere dalle sue illusioni di potere, scendere dalle sue presunzioni e tornare a casa. Lí, in casa sua, lo aspetta Gesù, il Signore.

Como un bambino curioso e entusiasta, Zaccheo si era arrampicato sull'albero perché voleva vedere il maestro. I soldi, il potere e la posizione sociale non hanno corrotto il suo cuore di bambino. Dall'alto dell'albero vuole vedere Gesù. Tutta la sua vita era stata un tentativo di salire in alto, di essere potente e rispettato. Ma questo desiderio lo ha convertito in traditore e ladro. Il suo nome significa “puro”, ma la vita che ha scelto lo ha trasformato in un uomo totalmente impuro.

In mezzo alla folla, tra le urla e gli strattoni, lo sguardo di Gesù si fissa negli occhi di Zaccheo. Un sguardo, un istante, un sospiro, una parola e tutto cambia. Il mondo di Zaccheo si rivoluziona. Deve scendere dall'albero e ritornare a casa. Gesù lo spiazza: scendi, metti i piedi per terra, ti aspetto in casa tua. Forse il maestro spiazza anche i curiosi della piazza, infatti non lo accusa, non fa un sermone per convincerlo a convertirsi, semplicemente lo invita a scendere e si invita a casa sua. La strada e la casa sono i luoghi dove Gesù incontra e ribalta la vita di coloro che vogliono vederlo o, semplicemente, di coloro che si imbattono nel mistero della sua persona.

Zaccheo deve scendere, che è quello che ha fatto Gesù per tutta la sua vita.

Il maestro è venuto per cercare chi è perduto, e Zaccheo scopre di essere desiderato e cercato. Ancora prima di aver preso la decisione di cambiare vita, si sente amato e cercato. Prima del suo sussulto di conversione, Gesù lo ha atteso e amato.

Forse proprio questo è il punto piú importante del racconto: l'amore di Gesù precede la sua conversione. Non è la conversione di Zaccheo a suscitare la simpatia del maestro. Lui lo ha amato prima della sua decisione di restituire quattro volte tanto. È l'amore di Gesù che suscita la conversione, non il contrario.
Questo è il Vangelo. Questa è la buona notizia.

C'è un amore che precede, un amore gratuito, libero e liberante.
Un amore che ti attende, che ti desidera.
Scendi, non perdere tempo.

Lui ti sta aspettando.

don Roberto Seregni

 

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