TESTO Commento su Lc 17,5-6
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XXVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (02/10/2022)
Vangelo: Lc 17,5-10
In quel tempo, 5gli apostoli dissero al Signore: 6«Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
7Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? 8Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? 9Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? 10Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
«Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: «Sràdicati e vai a piantarti nel mare», ed esso vi obbedirebbe».»
Lc 17,5-6
Come vivere questa Parola?
All'inizio del Vangelo di oggi c'è una invocazione che può rivelare la coscienza di sé dei discepoli. Questa volta hanno capito che la cosa più necessaria è invocare l'aiuto di Dio per avere più fede. Sono consapevoli del male che, insieme al bene, continua a esistere sulla terra. Anche loro, come noi oggi, sanno che esistono gli scandali, il degrado della creazione, l'egoismo dei potenti che schiacciano i piccoli. Sanno che Dio non può impedire tali cose, a rischio di toglierci la libertà personale. Di fronte a queste situazioni è solo la fede che ci può aiutare. Ma cos'è la fede? Nella prima parte di questo Vangelo, Gesù ha parlato dell'esperienza di misericordia che porta a guardare al fratello peccatore. La misericordia è ciò che è necessario al discepolo per superare lo scandalo e perdonare efficacemente. Più chiaramente, un esegeta contemporaneo personalizza il discorso del Maestro in questo modo: “Allora, si può cambiare il mondo, si potrebbero anche trapiantare i sicomori nel mare, ma quello che deve cambiare, che non vuole cambiare, che senza questo granello di fede non vuole cambiare, quello sei tu. Sei tu che devi aprire la porta della grazia e del perdono di Dio, sei tu che devi riconoscere che la tua fede non è grande, ma che il Dio in cui credi fa cose grandi. Sei tu che devi imparare a evitare il male, sei tu che devi imparare a perdonare. Sei tu che hai bisogno di un granello di senape per essere guarito dalla paralisi spirituale, dal male e dal rancore che ti paralizzano. Ma hai anche bisogno di conoscere quello che sta dentro il granello. La forza di Dio che ha sconfitto il male, la forza del perdono e della misericordia di Dio, la forza che non lascia la nostra vita così com'è, ma la sradica e la ripianta, la risveglia, la cambia perché non la pone più sotto il segno del male e del rancore, ma la pone alla luce della santità e del perdono”.
Signore Gesù, abbiamo capito che la fede non si può guadagnarla o comprarla, ma solo chiederla a te. Per questo ti preghiamo di accrescerla in noi perché possiamo, in questo modo, far fiorire il Vangelo in ogni epoca della storia.
La voce di S. Tommaso d'Aquino
“Concedimi, Signore mio Dio, un'intelligenza che ti conosca, uno zelo che ti cerchi, una sapienza che ti trovi, una vita che ti piaccia, una perseveranza che ti attenda con fiducia e una fiducia che alla fine arrivi a possederti”.
Sr Graziella Curti FMA - vicaria.bonvesin@gmail.com